Folia Canonica 4. (2001)
STUDIES - Péter Szabó: Osservazioni intorno allo stato giuridico della Chiesa greco-cattolica d'Ungheria - Figura codiciale e particolarita locali
94 PÉTER SZABÓ comunità ad ulteriori provvedimenti singolari. L’integrazione déllé formazioni attuali, per renderle consone alla normatíva codiciale in base alla quale la loro attività è prevista, ora tocca unicamente alla Sede Apostolica, tramite uno ius particulare pontificium preannunciato dallo stesso Codex (CCEO c. 174). II presente studio ha una doppia finalità. Da un lato nei primi capitoli vorremmo dare un’esposizione articolata dei tre canoni in questione. Più con- cretamente, mettendo in rilievo alcuni punti di interpretazione controversa nella letteratura canonistica, cercheremo di delimitare laflessibilità ammissibile della figura canonica descritta dai cc. 174-176. Infatti, data 1’immancabile brevilo- quenza della normatíva comune al riguardo, come risulta, tra 1’altro, dai pareri ogni tanto marcatamente divergenti, si pu5 sostenere ehe i limiti possibili della configurazione sono praticamente fin ad oggi in corso di formazione. E questo è cosi nonostante nella letteratura si possa notare una tendenza ehe, al contrario delle riserve prima dimostrate, adesso sembra affermare lo stato sui iuris attuale di tutte le comunità orientali cattoliche, indipendentemente dai loro vizi strut- turali.3 Nella parte finale diamo un’analisi deli’attuale situazione giuridica della Chiesa greco-cattolica d’Ungheria. A nostro avviso infatti lo stato attuale delle relazioni gerarchiche di questa Chiesa è un esempio concreto per una nostra conclusione decisiva, derivata dalla riflessione generale sulla figura delle “altre Chiese di diritto proprio”. Questa nostra conclusione è che -almeno che se non vogliamo rischiare di arrivare al punto ehe il concetto di Ecclesia sui iuris si diluisca tanto da diventare un concetto puramente dichiarativo quasi privo di un contenuto giuridico effettivo- non è fortunato il riconoscimento automatico e 3 Sebbene, nel pubblicare il Codice orientale, Autori competenti mettessero in rilievo le loro riserve per quanto riguardava la netta affermabilità dello stato sui iuris attuale per tutte le Chiese cattoliche orientali (cf. I. Zuzek, Presentazione del Codex Canonum Ecclesiarium Orientalium, in Monitor Ecclesiasticus 115 [1990] 600 ss. D. Salachas, Diritto orientale, in Nuovo dizionario di diritto canonico, C. SALVADOR - V. De Paolis - G. Ghirlanda [a cura di, Milano 1993,409; a proposito del punto discusso-prima del dicembre 1992! - della situazione sui iuris della Chiesa malabarese, vedasi: G. Nedungatt, A New Code for the Oriental Churches, in Vidyajyoti Journal of Theological Reflection 55 [1991] 339), attual- mente le opinioni riguardanti la questione sembrano unificarsi nel senso affermativo: cf. Brogi, Prospettive pratiche (nt. 2), 745-747; I. ZUZEK , Incidenza del «Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium» nella storia moderna della Chiesa universale, in Ius in vita (nt. 2), 731-734; Code of Canon Law Annotated, E. Caparros - M. ThÉRIAULT - J. Thorn (eds.), Montréal 1993, 131; P. Erdő, Egyházjog, Budapest [1992], 105. Va pero notato che 1’ attuale configurazione giuridica di alcune Chiese cattoliche orientali - come vedremo anche noi in seguito dagli esempi - è difficilmente conciliabile con la normatíva per loro prospettata nei cc. 174—176, per lo meno prendendo a rigore le condizioni fissate dal CCEO. Sui punto di vista negativo in connessione con lo stato sui iuris attuale della Chiesa italo-albanese e quella ungherese vedasi: E. Fortino, Aspetti ecclesiastici della Chiesa italo-albanese - Tensioni e comunione, in Oriente Cristiano 34 (1994) 18; P. Szabó, Sajátjogú egyházak a CCEO 174—176. kánonjának szabályozása szerint, in Athanasiana 2 (1996) 117-142.