Folia Canonica 3. (2000)

PROCEEDINGS OF THE INTERNATIONAL CONFERENCE - Géza Kuminetz: Alcune osservazioni sui titoli di competenza nelle cause di nullita matrimoniale con particolare riferimento ai punti 3-4. del canone 1673

TITOLI DI COMPETENZA NELLE CAUSE DI NULLITÀ 267 Questi titoli erano basati su un’ antica regula iuris: (actor sequitur forum rei) e poi su favor fidei. Negli anni sessanta si insisteva sui fatto ehe la situazione in questo campo era cambiata dal 1917. La riforma di diritto canonico venne accettata anche dal Concilio Vaticano II. I padri conciliari volevano aggiornare le norme riguardanti la disciplina per renderla più flessibile. La cosa toccava anche tutto il sistema processuale, inclusi i titoli di competenza. Ad esempio, gli stessi documenti conciliari concedevano più ampio spazio per la dispensa dalle leggi generali. Come osserva Joachin Llobell riguardo alia riforma dei sistema processuale, ci furono dei tentativi di notevole importanza: “includere il foro facilior causae instructio; conservare il foro peregrinorum in Urbe, previsto dal canone 1562 dei codice dei 1917;... abbandonare la via giudiziaria per decidere sulla validité del vincolo matrimoniale, soprattutto se le due parti chiedono la nullité; con­cedere alle conferenze episcopali la facolta di determinare i criteri circa la competenza dei tribunali; ampliare 1’ambito di applicazione della trasazione e dei giudizio arbitrale, logicamente, aile cause matrimoniali; sopprimere qualsi- asi titolo ehe limitasse la competenza giudiziaria; introduire il foro mutui consensus; eliminare la duplice sentenza conforme come requisito, perché le parti possano contrarre un nuovo matrimonio; consentire 1’applicazione dei processo contenzioso orale alie cause di nullité del matrimonio; accettare la possibilité del decreto di ratifica della prima sentenza pro nullitate; vietare la nuova causae propositio, nelFipotesi in cui una delle parti avesse giá contratto un nuovo matrimonio sulla base di due sentenze conformi pro nullitate”7. Vediamo ehe questi tentativi toccano direttamente o indirettamente anche i titoli di competenza. Introducendo giuridicamente questi conati, la conseguenza sarebbe stata la vanificazione dei principi favor matrimonii e favor veritatis. Riteniamo ehe questi conati siano retti da un preconcetto tacito: cioè quasi tutti i matrimoni sono nulli, perché i matrimoni dei cattolici sono falliti, quasi al 90% e questi cattolici vivono in secondo matrimonio irregolare. Non si puö ridurre questo problema pastorale alia questione della dichiarazione di nullité del precedente matrimonio. Questa riduzione dei problema, come osserva S. E. Z. Grocholewski, “presuppone una diagnosi sbagliata della dolorosa situazione... bisogna costatare ehe il matrimonio è l’istituto più comune, praticamente destinato a tutti, perciö per la sua validité non si puö richiedere troppo, anche per quanto riguarda la maturité e le capacité psichiche... bisogna avere poco senso critico per non scorgere che, nella realté consumistica e permissiva di oggi, il matrimonio fallisce, nella stragrande maggioranza dei casi, non perché sia nullo, ma per motivi ben diversi, e pincipalmente per l’egoismo, la mancata coltivazione dell’amore corne virtù, l’edonismo, il lassismo, il materialismo 7 J. Llobell, Centralizzazione normatíva processuale e modifica dei titoli di competenza nelle cause di nullità matrimoniale, in Ius Ecclesiae 3 (1991) 446-447.

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