Folia Canonica 2. (1999)
PROCEEDINGS OF THE INTERNATIONAL CONFERENCE. - Domingo J: Andrés Gutiérrez, Istituti regliosi clericali e laicali nuove nozioni e differenze
346 DOMINGO J. ANDRES GUTIÉRREZ cooperazione del laico ai munera della Chiesa e al munus pastorale della medesima, ha avvicinato gli IVCR laicali ai clericali agevolando il discorso sulla categoria tuttora inesistente degli IVC “misti”. 3) Il conferimento della potestà di regime ai superiori e capitoli degli IVCR clericali di diritto pontificio, e innanzitutto, il conferimento dei titolo di Ordinario ai loro superiori maggiori, appaiono come esigenze logiche e richieste da un carisma e missione clericali, essendo anche le misure istituzionali più idonee a favorire ed incrementare la fedeltà a quel carisma. Questi conferimenti costituiscono il più radicale e complesso fronte di differenziazione fra IVCR clericali e laicali. Questi ultimi, pur essendo stati definiti egregiamente come partecipi del “munus pastorale” della Chiesa che fa capo alla responsabilità della gerarchia, e pur essendo adesso composti da nuovi laici molto più cooperatori ai tre “munera docendi, regendi et sanctificandi” e a molti uffici e consigli della costituzione gerarchica della Chiesa, trovano, nella mancanza dei sacramento dell’ordine e della figura deH’Ordinario incarnata dai propri superiori maggiori, il più massiccio e invalicabile confine differenziatore. Per quanto attiene in particolare all’ufficio di Ordinario, la storia delle istituzioni ecclesia- stiche testimonia in forma ininterrotta ehe si tratta di un ufficio originariamente episcopale, successivamente quasi-episcopale, sempre dotato di altissimo pote- re di giurisdizione gerarchica e sempre collegato al sacramento dell’ordine ricevuto dal titolare; questa corrente storica é stata rispettata dal CIC 1917 ed appare convalidata del CIC 1983, nulla ostando la estensione del titolo ai superiori maggiori degli IVCR clericali di diritto pontificio; sembra, quindi, ehe alio stato attuale di codificazione, sia impossibile e decisamente sconsigliabile il conferimento dei titolo di Ordinario ad un laico; si strillerebbe troppo contro la tradizione, si dovrebbe derogare buona e importante parte dell’attuale ordi- namento e si incoraggierebbe una specie di terremoto clericalizzante della vita laicale e della vita consacrata religiosa non clericale.