Folia Canonica 1. (1998)

BOOK REVIEWS

186 BOOK REVIEWS Péter ERDŐ, IfepKoene Koncmumyujune npaeo (Diritto costituzionale canonico), Cninaao, Jlbßiß 1998,157 pp. Il presente volume è la traduzione aggiomata in lingua ucraina del breve manuale ungherese Egyházi Alkotmányjog (Diritto costituzionale canonico, Budapest 1996). L’autore ha aggiunto al testo ungherese un capitolo sulié Chiese sui iuris e numerosi riferimenti al diritto canonico orientale. L’opera présenta in sostanza quei terni che vengono regolamentati nelle prime due parti del secondo libro del Codice di Diritto Canonico. II titolo dei libro, come lo spiega l’autore nell’introduzione, viene inteso non nel senso dei diritto costituzionale degli stati moderni, ma segue consapevolmente una tradizione terminologica tuttora esistente in Europa centrale secondo cui la normatíva riguardante i fedeli, i loro diversi stati e la struttura gerarchica della Chiesa viene chiamata diritto costituzionale canonico (cf. per es. R. PUZA, Katholisches Kirchenrecht, Heidelberg 1986, 150-252: «Das Verfassungsrecht der lateinischen Kirche»), II libro -come già l’originale ungherese che viene largamente usato come manuale nella formazione di giuristi secolari e anche di teologi- è destinato soprattutto all’insegnamento. Percio mette l’accento alla chiara definizione dei concetti giuridico-canonici, alla presentazione dei problemi teorici e pratici emergenti. Malgrado il suo interesse teorico e didattico, l’opéra è molto vicina alla prassi e rispecchia anche i fatti giuridicamente rilevanti degli ultimi decenni. Allo stesso tempo spiega con chiarezza le principali categorie di importanza giuridica dell’insegnamento del Vaticano II sulla Chiesa, sui diritti e doveri dei cristiani e sulla loro missione, nonchè sulle diverse strutture organizzative riformate o introdotte dal Concilio o in seguito di esso. Il volume è riccamente documentato con le indicazioni delle fonti giuridico-canoniche. Alla fine si trova un indice di abbreviazioni (pp. 152-153) e una breve bibliográfia intemazionale (pp. 154-157). L’interesse speciale del libro pro viene dal fatto che esso è una delle pochissime pubblicazioni che appaiono in lingua ucraina modema sul diritto canonico, soprattutto su quello latino. Il traduttore (Peter Gergeli) doveva affrontare molti problemi terminologici e l’ha fatto con tutta consapevolezza, tenendo presente sia la traduzione ucraina del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali che la rispettiva letteratura russa (soprattutto le opere di Ivan Jurkovic). È da notare pero che la traduzione adotta a volte scelte terminologiche diverse dal recentemente nato o rinnovato linguaggio russo del diritto canonico latino. Per esempio la parola «Christifidelis» viene tradotta spesso con il termine «Christiani» (con la dovuta spiegazione p. 11).

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