Szent Benedek-rendi Szent Imre katolikus gimnázium, Pannonhalma, 1942

47 applica il detto délia madré dei Gracchi: „Haec sunt ornamenta mea. Questi sono i miei tesori". Sua Eccelenza vuol bene agli Scolari, di cui qualcuno ha detto: ,,Lo scolaro è quel nulla da cui puô svillupparsi tutto". Ma egli scorge anche nel piccolo scolaro un valore; vede in lui il tesoro dei genitori custodito con grande e amorevole cura; apprezza in lui la personalità moite volte assai originale che si sta sviluppando; il portatore di beni spirituali e morali; il germe fecondo di meravigliose forze al servizio dell'avvenire ungherese. Quando il suo sguardo si riposa con affetto paterno sugli allievi dei nostro collegio, egli guarda alla futura grandezza dell'Ungheria e spera con sicura fede che gli studenti, vivificati e pieni délia spiritualità soprannaturale e dell'amor patrio imparati a Pannonhalma, contri­buiranno a rendere sempre più bella, più santa, più forte le Patria nostra. Possano i collegiali di Pannonhalma emettere una promessa solenne ed impegnativa, corrispondente aile speranze di Sua Eccelenza! Essi devono promettere che con la loro nobile condotta. con l'adempimento fedele e continuo dei loro doveri attueranno ciô che aspetta il padre di tutti gli Scolari benedettini, dai suoi figliuoli abitanti con Lui sotto lo stesso tetto. Il corso dell'anno scolastico. Poiché la costruzione dei nuovo edificio délia nostra scuola non ha potuto esser terminata a tempo per le attuali circostanze eccezionali, l'anno scolastico l'abbiamo cominciato soltanto il 4 ottobre invece dei 8 settembre. ültre le vacanze ufficiali e le vacanze di Natale prolun­gate dal Ministro dell'Istruzione Pubblica fino al 25 gennaio, niente ha interrrotto il corso regolare dell'insegnamento. Quest'anno oltre le regolari lezioni d'italiano si è insegnata anche la storia in lingua italiana. Infatti, corne è noto, nel nostro istituto la storia s'insegna in questa lingua a partire dalla quarta ginnasiale. Gli alunni di questa classe hanno raggiunto un bel risultato nello studio délia storia greca e romana. Per ciô che riguarda la conversazione italiana tenuta ogni pome­riggio dai nostri lettori italiani, gli argomenti sono stati scelti in maniera taie che si venissero a ripetere le espressioni e le frasi che si erano insegnate nelle altre lezioni tenute in lingua ungherese. In questo modo gli alunni avevano l'occasione di esercitarsi alla buona espressione italiana di qualsiasi argomento si traitasse. Quanto aile lezioni d'italiano propriamente dette, l'insegnamento dell'italiano ha avuto un carattere sempre più letterario. Gli alunni più grandi sono già in istato di poter superare ogni difficoltà linguistica e di comprendere anche i testi più difficili e di gustarli pure dal punto di vista artistico. Cosï si prépara la via all'insegnamento più profondo délia letteratura italiana.

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