Szent Benedek-rendi Szent Imre katolikus gimnázium, Pannonhalma, 1940

54 quanto piazzia ai ragazzi il patetico e il drammatico: essi hanno sentito con uguale emozione la freccia che attraversa il collo dei morente e l'ombra suggestivamente misteriosa e lirica che si stende sulla sua fronte al di sopra degli occhi imp(loranti l'aiuto divino. Questa stessa comozione intensa li prendeva quando si narravano loro i racconti mensili dei »Cuore« di De Amicis. Infatti fra le moite favole loro narrate questi sono piaciuti di più. Dovendosi tener conto dei tempo e non desiderando togliere all'ora il suo carattere di conversazione, la narrazione si svolgeva rapida quasi schematica con forti accenti sui particolari necessari e più salienti, che, cosi isolati, riuscivano spesso a impressionare più fortemente i piccoli ascoltatori. Quindi, sfruttando la commozione dell'animo che si compiace di ritornare subito e attardarsi un poco sulle cause che 10 hanno fatto vibrare, l'insegnante chiedëva ai ragazzi che lo de­sideravano, di ripetere un po' per ciascuno e con piena liberté sempre intorno all'argomento in questione. Chi conosce »Cuore« saprà pure che raramente un libro ha avuto un titolo più appro­priato. I suoi racconti spesso artisticamente mediocri, hanno un pregio pratico non indifferente: commuovono. Un animo semplice e un DOCO sensibile ne resta profondamente colpito; anche di qui 11 loro valore altamente educativo. I ragazzi ascoltavano dimenti­candosi completamente ed è certo che non potranno facilmente scordare i piccoli »eroi di Sangue romagnolo«, »Tamburino sardo«, »Naufragio«, »La piccola vedetta lombarda« ecc., ciascuno dei quali puô essre loro un mod'ello di virtù. Se attraverso una piccola opera letteraria si possono conoscere certi caratteri, o almeno certi ideali, di un popolo o di una sua determinata epoca, questa ê stata un'occasione per gli Scolari di Pannonhalma. Ma qualunque fosse l'argomento o il metodo dei giorno sempre si dava ai ragazzi l'occasione di usare espressioni o forme grammatieali imparate durante l'ora regolare, si che Tora di con­versazione era un'ora di esercitazione di applizacione pratica delle 'regole studiate sulla grammatica. Albo Centorti. 13. Conversazione Tedesca. Accanto alla conversazione italiana ôbbligatoria, giornaliera, gli Scolari dei nostro istituto, tranne dieci, dunque, quaranta, hanno frequentato la conversazione tedesca in 2 ore per classe, come prîn­cipianti 13 nella prima, 11 nella seconda, e come provetti 8 per classe. I professori di tedesco hanno fatto la conversazione nella prima con l'aiuto di tavole illustrate, il Thora Goldschmidt: »Bildertaefln für den Unterricht in Deutschen e con quello di articoli adatti, tratti dal Pester Lloyd; nella seconda con l'aiuto dei libro« Conversazioni regolari e metodiehe tedesco-ungheresi« di F. Kemény, a cui sono annessi i quadri illustrant! dei Duden, (Der Grosse Duden: Bild­wörtenbuch der deutschen Sprache) e con l'aiuto dei libro »Krze Erzählungen zum Wiederzahlen im Deutschunterreicht mit Aus­landern«,

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