Szent Benedek-rendi Szent Imre katolikus gimnázium, Pannonhalma, 1939
ORA è il prodotto dell'individuale capacité razionale. E cosi, affidandoci sempre al buon senso, che è la migliore guida dell'uomo nelle sue azioni, ci siamo costantemente adoperati di sfruttare quelle forze naturali che in minore e maggior misura e in différente forma posseggono gli Scolari e son proprie di tutte le menti umane. Gli argomenti dell'ora quotidiana d'italiano sono stati, secondo la guida del testo usato (Király: Olasz Nyelvkönyv), diversissimi fra loro, da quelli illustranti la vita più familiare aile lezioni di geografia dei due paesi Ungheria e Italia che, nominati a fianco, sono come la sigla sintetica dello scopo ultimo del nostro istituto, dare, cioè ai nostri alunni ungheresi la possibilité di appropriarsi della cultura di una nazione le cui tradizioni risalgono alla classicità e all'antichità romana. Si dice che per conoscere meglio ed amare di più il prfopriio' p;aese si deve vïvere un certo tempo all'estero: e eiô è vero, verissimo. Ma si potrebbe aggiungere che tanto più completo è l'apprezzamento dei valori della nostra patria quanto più è compléta la conoscenza di quelli del nuovo paese. La lingua, l'arte, le tradizioni sono i mezzi di questa conoscenza. Attraverso la lingua italiana i nostri allievi s^impadroniranno della cultura molteplice dell'Italia. Gli argomenti della conversazione sono stati molto vari e sebbene quasi sempre ogni giorno la lezione abbia avuto il suo speciale, tuttavia non sono state rare le volte che le domande si riferivano ad argomenti diversissimi fra loro e già eonosciuti dai ragazzi. In generale, intorno all'aspetto più esteriore del metodo, si puô osservare questo: sempre ci siamo preoccupati di mostrare o direttamante gli oggetti dei nuovi nomi, 0 le loro immagini: infatti le conversazioni si sono svolte in luoghi diversissimi: generalmente nelLaula, qualche volta nel refettorio dei padri benedettini, ove si è parlato oltre che degli oggetti anche dei numerosi affreschi che vi si trovano, qualche volta nel dormitorio del collegio, qualche volta in altri luoghi del Monastero, ed infine varie volte all'aperto. In questo modo è stato facile ripetere vocaboli, espressioni grammaticali ed italianismi già insegnati, riportando i ragazzi di fronte ag'li oggetti o aile loro immagini, che generalmente sono le parti di una graziosa scenetta illustrata. Infine negli ultimi tempi, tenendo conto anche della predilezione dei ragazzi, ci siamo tenuti a questo metodo: con una macchina da prOiezione abbiamo potuto ingrandire sullo schermo cinematografico le illustrazioni di un giornaletto italiano per bambini intitolato »II Vittorioso«. Le scenette corniche e vivaci piaeevano ai ragazzi 1 quali, osservandole una dopo l'altra potevano anche godere delJ'avventuroso racconto ivi narrato. L)al punto di vista didattico quest'ultimo espediente si prestava molto bene, perché, oltre alla varietà degli argomenti che vi si potevano svolgere, avevamo a disposizione anche una grande quantité d'italianismi vivaci e della lingua familiare. Naturalmente un po'contro la predilezione dei ragazzi che desideravano sempre giungere alla fine del fattarello, ci siamo fermati suhogni figura, illustrandola minuziosamente e pretendendo da loro più volte la ripetizione di quelle espressioni che ci pare-