Kárpáti Zoltán - Liptay Éva - Varga Ágota szerk.: A Szépművészeti Múzeum közleményei 101. (Budapest, 2004)
LETÍCIA M. DE FRUTOS SASTRE: "Il piu glorioso triompho della gran Galleria di Sua Ecc.za." Il Correggio del VII marchese del Carpio
fonde- d'ebano." 19 Il fatto è che il dipinto dell'Allegri aveva goduto di una grande fama, per cui di esso ne fecero numerose copie nel secolo XVII artisti corne il citato Carracci, Pierfrancesco Mola o il Baciccia, cosa che rende difficile l'identificazione dell'originale. Nel 1696 venne realizzata a Napoli una "Nota de quadri remasti nelf Hérédité del Signore Eccellentissimo Signor Marchese del Carpio mio Signore con Ii loro numeri prezzi misure et autori", 20 dove si trova inventariato, stavolta senza numero, un quadro simile: "Senza numero. Madonna con Bambino in braccio e San Giovanni palmi 2 e IV2 di Antonio di Coreggio", valutato 4000 scudi; tuttavia, in questa stessa Nota si trova inserita una relazione sulle pitture lasciate da don Gaspar in fedecommesso; tra queste si registra, con il numero d'inventario 1257, la Madonna del Latte che Sua Eccellenza aveva acquistato da Muzio Orsini. Pertanto si deve déduire che la précédente pittura, priva di numero e valutata 4000 scudi, debba corrispondere ad una délie copie, la 1270 o la 1206, che in questo momento si trovava ancora a Napoli, cos come l'originale. Probabilmente questo elenco di quadri realizzato a Napoli doveva essere inviato a Madrid per informare il Re e la erede della situazione in cui si trovava la collezione di don Gaspar, considerate anche le irrégularité che si stavano verificando nell'esecuzione testamentaria, e per fare in modo che si potessero recuperare le opere di maggior pregio, sottraendole agli avidi creditori. Non è semplice seguire le vicende del dipinto originale del Correggio a causa della presenza délie citate copie nella stessa raccolta del Carpio e del trasferimento di parte dei beni lasciati dal marchese da Napoli a Madrid. Difatti, nel 1692, stavolta a Madrid, troviamo segnalata una pittura simile della quale supponiamo di essere identificabilc con una délie due copie. L'opéra è registrata in una "Memoria de las pinturas y demas alajas que han quedado en el Jardin de San Joaquin de la Almoneda del Marqués del Carpio", insieme ad altre del Correggio. Viene descritta come "Otro en tabla de nostra signora con su hijo en 19 ACAM, C 217-12, Inventario 1687, 54. Il dipinto (69,3 x 56 cm), fu messo in vendita all'asta di Christie's a Londra il 15 dicembre del 1989. Sul retro della tela si distingueva il monogrammá di Carpio DGH, ed il numero 1206 dell' inventario romano. Nel cartellino dell'asta si identificava questo dipinto con quello comprato da S. E. da Muzio Orsini - basandosi sull'iscrizione laudatoria dell'incisione di Teresa del Po - rinnegando come originale appartenente alla collezione del Carpio quello che si trova nel Museo délie Belle Arti di Budapest. Grazie alla documentazione che ora pubblichiamo, osserviamo corne si tratti di due dipinti diversi, entrambi in possesso del marchese, di cui l'originale è quello appartenente alla collezione di Muzio Orsini, che ora si conserva a Budapest, mentre quella messa in vendita all'asta di Christie's è una copia del XVII secolo che giunse alla collezione di don Gaspar per altre vie. Si veda Old Master Pictures, Christie's, London, 15 december 1989, lot 68. 20 Insieme ad essa si conscrvava anche un disegno della ben nota Zingarella di Correggio, tassata a 800 scudi, che ugualmente mancava nell' inventario napoletano "Senza Numero. Disegno d'una Madonna chiamata la Zingaretta poco pi grande del primo di Antonio da Corregio. - 800." (ACAM, C a 217-12). Questa nota fu redatta a Napoli nel 1696, e arrivô a Madrid accompagnata da una lettera di Juan de Moreda.