Csornay Boldizsár - Dobos Zsuzsa - Varga Ágota - Zakariás János szerk.: A Szépművészeti Múzeum közleményei 99. (Budapest, 2003)
FAIETTI, MARZIA: Uno studio di Amico Aspertini per la perduta Resurrezione in San Petronio a Bologna
iconografia poteva ancora essere accettata, tutt'al più stupendo o scandalizzando a causa della macchinosità della composizione. 33 Del resto, anche nei decenni seguenti il soggetto della Resurrezione venne affrontato in modo variato dai pittori; per ritrovare la forza espressiva impressa al foglio di Amico dalia spinta fortemente ascensionale del Cristo e dalla sua disposizione in diagonale bisogna giungere verso la fine degli anni Settanta quando Tintoretto dipinse la Resurrezione per il soffitto della Sala Grande della Scuola di San Rocco, considerata per 1 appunto uno dei vertici espressivi del tema del Cristo librato in aria; né si dovrà dimenticare che quasi a fine secolo, precisamente nel 1593, Annibale Carracci nella sua versioné del soggetto oggi al Louvre, ripropose il Cristo librato in cielo in gloria dangeli, mantenendo tuttavia il sepolcro rigorosamente chiuso, al contrario di quanto avevano fatto sia Aspertini, che Tintoretto. 34 Vorrei infine segnalare un'interpretazione che présenta qualche affmità con quella di Amico: si tratta di un disegno del concittadino Biagio Pupini, passato nel 1997 sul mercato antiquario e finora privo di riscontri con unbpera pittorica effettivamente realizzata (fig. 29): 35 a sinistra Cristo, entro un alone di luce, si solleva in cielo al di sopra di due soldati apparentemente sprofondati in un sonno profondo, mentre a destra un soldato di dirige verso il sepolcro aperto, accanto al quale giacciono tramortiti altri tre compagni. La cronologia del foglio, ricostruibile solo per via stilistica, potrebbe stabilirsi entro gli anni Venti per il forte influsso di Polidoro da Caravaggio, con qualche preferenza per la fine di quel decennio a causa dellascendente di Parmigianino (a Bologna tra il 1527 e il 1530 circa), rawisabile nella figura elegantemente allungata di Cristo. 36 Dunque, ci troviamo di fronte ad una Resurrezione coeva o di poco successiva a quella elaborata da Amico. Ritornando alia Resurrezione di San Petronio, è chiaro che le opinioni di Vasari sembrano rientrare nel giudizio severo espresso a proposito dell'intera produzione di Amico, fatta qualche rara eccezione; quanto a Baldinucci, è invece probabile che, facendo sue alcune delle critiche mosse dall'aretino, le rivestisse, mutati i tempi, di un ulteriore significato: la riprovazione morale nei confronti di chi dipinge senza nessun 33 Per inciso va ricordato che nel febbraio del 1526 era stato commissionato ad Alfonso Lombardi il gruppo del Cristo risorto con lebreo per la lunetta della porta di sinistra di San Petronio, dove il tema della Resurrezione viene affrontato secondo la variante iconografica del Cristo stante davanti al sepolcro. 34 Numerose stampe italiane del Cinquecento riprendono la Resurrezione con il motivo del Cristo librato in aria; tra quelle che imprimono una maggiore spinta ascensionale alla figura di Cristo ed evidenziano lo spavento dei soldati, vorrei ricordare la Resurrezione di Giovanni Battista Scultori (B. XV, 378, 5), del 1537, che dériva da idee di Giulio Romano e quella di Giorgio Ghisi (B. XV, 388, 9), eseguita dopo il 1578, anchessa di matrice giuliesca (in quest'ultima è evidente il sarcofago aperto). 35 Flavia Ormond Fine Arts Limited. London, Italian Old Masters Drawings 1500-1850, catalogo della mostra, New York (Adelson Galleries, 28 gennaio - 14 febbraio) 1997, n. 3. 36 La complessità della cronologia dei disegni di Pupini ha dato luogo a varie ipotesi di lavoro; per un inquadramento del probléma attraverso lesame di fogli rispondenti a diverse fasi stilistiche si rinvia a Faietti - Cordellier, op.cit. (n. 19) pp. 124-135, n. 25-29.