Csornay Boldizsár - Dobos Zsuzsa - Varga Ágota - Zakariás János szerk.: A Szépművészeti Múzeum közleményei 99. (Budapest, 2003)

FAIETTI, MARZIA: Uno studio di Amico Aspertini per la perduta Resurrezione in San Petronio a Bologna

UNO STUDIO DI AMICO ASPERTINI PER LA PERDUTA RESURREZIONE IN SAN PETRONIO A BOLOGNA Ricordando Phyllis Pray Bober e Gunter Schweikhart, entrambi amici di Aspertini La Resurrezione di Cristo del pittore bolognese Amico Aspertini (Bologna, 1473/75-1552), di récente rintracciata al Museo di Belle Arti di Budapest (fig. 25), 1 viene ad aggiungersi agli altri tre disegni dellartista conservati nello stesso museo. 2 Questi ultimi, già da tempo pubblicati, sembrano appartenere alia prima maturità di Amico; infatti, la data presumibile del più précoce, la Caccia al leone inv. 2152, pre­paratorio per una stampa di Giovanni Antonio da Brescia (B. XIV, 313,416), si attesta nella seconda meta degli anni Dieci. La cronologia degli altri due non è determinabi­le con altrettanta precisione; 3 essi mostrano linguaggi stilistici piuttosto diversi rispet­1 Inv. 1889 verso: penna ed inchiostro marrone scuro, tracce di matita, mm 200 circa x 132/128 (misure massima e minima). La scheda manoscritta presso il Museo riporta il parère di Fenyő, secondo cui il disegno è affine alio stile di Cambiaso; nel passe-partout è indicata una gravitazio­ne culturale tra Cambiaso e Paggi. Il toglio è incollato sul verso de La Sibilla Tiburtina ed Augusto (penna, inchiostro marrone, pen­na acquerellata, mm 200x128; angoli tagliati; nel registro sottostante è disegnato uno Studio di un piede) ispirata al noto chiaroscuro di Antonio da Trento (B. XII, 90, 7; cf. anche il chiaroscuro di Niccolô Vicentino, B. XII, 90, 8), che a sua volta traduceva un'invenzione di Parmigianino risa­lente al periodo bolognese; sulla stampa si vedano da ultimi Gnann, A., Parmigianino e la grafica, in Parmigianino e il manierismo europeo (a cura di Fornari Schianchi, L. - Ferino-Pagden, S.), catalogo della mostra (Parma, Galleria Nazionale - Vienna, Kunsthistorisches Museum), Milano 2003, pp. 90, 336-337, n. 2.4.12; The Art of Parmigianino (a cura di Franklin, D., con un saggio di Ekserdjian, D.), catalogo della mostra (Ottawa, National Gallery of Canada - New York, The Frick Collection), New Haven - London 2003, p. 42 e pp. 210-214, n. 62. Nella Sibilla Tiburtina ed Augusto, classilicata come un originale di Parmigianino quando si trovava nella collezione Fsterházy, Popham per primo nel 1961 individuo una copia da Mazzola: cf., con i relativi riferi­menti bibliografici, Muzzi, A., „Collum tuum sicut turris eburnea": verso la comprensione della Madonna dal collo lungo del Parmigianino, in Scritti di storia dellarte in onore di Sylvie Béguin (a cura di Di Giampaolo, E. - Saccomani, M.), Napoli 2001, p. 192 e n. 15 a p. 198. Una nota manoscritta al Museo informa che in passato il disegno è stato attribuito oralmente da Sylvie Béguin a Nicolô delFAbate, ma attualmente la stúdiósa non conferma tale attribuzione, preferendo sottolineare la componente parmigianinesca (c.o., novembre 2003). 2 Faietti, M., in Faietti, M.- Scaglietti Kelescian, D., Amico Aspertini, Modena 1995, pp. 269-270, n. 54 (inv. 2152); pp. 273-274, n. 59 (inv. K. 58. 1067); pp. 278-279, n. 65 (inv. 2106), con bibliográ­fia précédente. 3 Rovina classica con un uomo volto di spalle e figurine sullo sfondo (al verso, Studio di cavalieri in alto a destra, in primo piano una figura china e di spalle e parte di un cavallo), inv. K. 58. 1067; Due figure femminili viste di spalle, una in piedi e una seduta con un bambino recante una croce (la Madonna e il Bambino?), uno schizzo di nudo maschile in primo piano, inv. 2106. Per la relativa bibliográfia cf. n. 2.

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