Csornay Boldizsár - Dobos Zsuzsa - Varga Ágota - Zakariás János szerk.: A Szépművészeti Múzeum közleményei 98. (Budapest, 2003)

TÁTRAI, VILMOS: Un modello del Piazzetta nuovamente acquisito

Santa Elisabetta e anche quest'ultimo venne collocato in una chiesa dell'Ordine teutonico, a Bad Mergentheim. 7 II bozzetto della pala d'altare di Pittoni si trova al Museo delle Belle Arti, 8 sieche, grazié all'acquisto del modello di Piazzetta, la collezione di Budapest possiede ormai due testimonianze preziosissime del mecenatismo filoveneziano di demente Augusto. Oltre al quadro di Pittoni possiamo studiare al Museo delle Belle Arti anche un altro bozzetto che puö essere messo in relazione con Faltare di Francoforte e, di conseguenza, con il suo modello. II dipinto, indubbiamente autograft) e databile con ogni verosimiglianza ancora al 1733, fu eseguito per preparare l'ultima opera di Sebas­tiano Ricci, Y Assunzione della chiesa di San Carlo a Vienna, realizzata in gran parte da allievi poco prima della morte del maestro. 9 Possiamo essere certi che il Piazzetta, ideando la sua versioné, avesse tenuto présente la composizione del Ricci, senza avère perö l'intenzione di imitarla, anzi, come giustamente viene sottolineato da Leslie Jo­nes, 10 per dimostrare marcatamente la propria autonómia artistica. È un mondó intero quello che sépara il teatro tardobarocco del Piazzetta, altisonante e non privo di accenti plebei, dall'etereo balletto rococo del Ricci. Nella differenza concettuale delle due opère si palesain maniera spettacolare l'opposizione decisa del maestro cinquantaduenne all'indifferenza contenutistica del rococo. Ci sono note tre derivazioni dirette delYAssunzione del Louvre. Sia l'esemplare di dimensioni ridotte delle Bayerische Staatsgemäldesammlungen conservato dal 1974 alla Staatsgalerie di Würzburg 11 che quello custodito in Svizzera (Enggenhütten, Ap­penzell, cappella di San Pietro e Paolo) 12 sono copie eseguite da mani ignote. A queste due copie conferisce una certa importanza documentaria la loro forma centinata con andamento mistilineo che deve corrispondere alla forma originaria della pala d'altare. Si puö ipotizzare che la parte superiore della tela fosse completata ai due lati solo in Francia dove pure venne sostituita o adattata la cornice originaria ottenendo l'attuale chiusura rettilinea. Un bozzetto del Museum Narodowe di Varsavia ha misure simili a quelle del modello di Budapest, ma è di qualità piuttosto mediocre, il che ci porta ad escludere la paternité del Piazzetta. 13 Il quadro budapestino recentemente acquistato nécessita di un intervento conservativo, che non compromette tuttavia un restauro estetico. Non ci sono delle differenze compositive rispetto alla pala d'altare, solo le figure dei due apostoli più vicini rispettivamente al margine destro e a quello sinistra si vedono senza essere tagliate dalla cornice. Forse, nell'eseguire il modello, Piazzetta non conobbe ancora o non 7 Zava Boccazzi, F., Pittoni. L'opéra compléta, Venezia 1979, pp. 111-112, 122, 158-159. x Dobos. Zs.. in Itinerario veneto. Dipinti e disegni del '600 e '700 veneziano del Museo di Belle Arti di Budapest (Catalogo della mostra a cura di Natale, M.), Milano 1990, p. 60, no. 15. (Con bibliográfia précédente). 9 Rizzi, A., Sebastiano Ricci (Presentazione di Bergamini, G.), Catalogo della mostra, Udine, Villa Manin di Passariano, Milano 1989, pp. 206-207, no. 73. 10 Jones, op.cit. (n. 4.) 1, p. 120. 11 Inv. 225. Olio su tela, 149,5x70 cm. Kultzen, R. - Reuss, M., Venezianische Gemälde des 18. Jahrhunderts. Vollständiger Katalog, Bayerische Staatsgemäldesammlungen, München 1991, p. 81. 12 Olio su tela, 146x65 cm. Mariuz - Pallucchini, op.cit. (n. 4.) no. 63b. 13 Olio su tela. 81x56 cm. Riprodotto in Gazette des Beaux-Arts 85 (1975) 70. SO

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