Csornay Boldizsár - Dobos Zsuzsa - Varga Ágota - Zakariás János szerk.: A Szépművészeti Múzeum közleményei 97. (Budapest, 2002)
NYERGES, ÉVA: Un'opera siciliana nuovamente attribuita a Filippo Paladini
gamba destra distesa della figura maschile incatenata. Sulle raffigurazioni successive del tema è indubbio l'influsso della série di dipinti di Tiziano, realizzati tra il 1548 ed il 1549 su commissione della regina ungherese Maria, reggente dei Paesi Bassi: queste immense tele di Tiziano, infatti, andarono ad arricchire la collezione di Filippo II, dopo la morte della zia di quest'ultimo. I dipinti giunsero prima del 1566 all' Alcàzar di Madrid, dove finirono per dare il nome alla sala dove erano conservati, la sala delle „Furie" (fig. 50). Una delle opère, rappresentante Tizio, ebbe grande risonanza, 14 dato che l'incisione eseguita sulla base di questa da Cornelis Cort nel 1566, riusci a diffonderla ben presto nei più vari centri della pittura. 15 Grazie all'incisione, quest'opera di Tiziano venne conosciuta in tutta Europa. Per quanto riguarda il dipinto di Budapest, sebbene i prototipi della composizione si colleghino aile raffigurazione di Tizio, soprattutto in ragione dell'ambientazione notturna, per cui esso potrebbe anche raffigurare un Tizio, lapresenza, sul lato destro del dipinto, di Ercole che uccide Faquila e spezza le catene di Prometeo, rende indubitabile il fatto che si tratti di una iconografia di Prometeo. Le figure di Prometeo e di Tizio si confondevano già nelle raffigurazioni del sec. XVI, corne lo dimostrano anche le fonti posteriori alla morte di Tiziano, e corne è stato rilevato da Ferdinando Checa nella sua analisi su Tizio e Sisifo, conservati a Madrid. 16 Venturino da Fabriano, nella descrizione citata da Checa, avverte 1'influenza delle figure monumentali del Giudizio Universale michelangiolesco su queste opère madrilène di Tiziano: un disegno di Michelangelo, che in un primo tempo si riteneva una raffigurazione di Prometeo, ma che in realtà rappresenta Tizio, divenne poi base figurativa del Prometeo per Rubens, ed anche per Jordaens. 17 I modelli della struttura compositiva del dipinto di Budapest (gli Emblemata, l'incisione di Cort sulla base dell'opera di Tiziano) si rifanno aile raffigurazioni di Tizio. In considerazione della peculiarità del supporte e della scadente preparazione il dipinto avrebbe potuto anche esser realizzato a Napoli, perô tali peculiarità sono in ugual misura caratteristiche anche di maestri siciliani o maltesi, per esempio. Il nostro dipinto, di cui dunque è necessario ora occuparci per determinarne la paternità, è secondo la nostra opinione attribuibile ad un maestro di origine toscana, ma ritenuto siciliano per la sua lunga attività in Sicilia, Filippo Paladini. 18 II Prometeo présente a Budapest si puô inserire nell'ultimo decennio dell'attività del Paladini, cresciuto alla scuola dei maestri del manierismo toscano, poi finito nel periodo 14 Wethey, E., The Paintings of Titian, London 1975, III. 156-160, no. 19, fig. 99-104. 15 Ibid. fig. 103. Per recenti studi su tutta la série v. Tischer, S., Tizian und Maria von Ungarn. Der Zyklus del "pene infernali" aufSchloss Binche (1549), Frankfurt 1994; Checa Cramades, F. in Felipe II. Un monarca y su época, Catalogo della mostra (ed. Checa Cramades, F.), Madrid 1998-99. cat. nos. 62-63. 16 La descrizione è - in spagnolo - in Felipe II. Un monarca y su época (n. 15) 358. 17 Tolnay, Ch. de, Michelangelo III, Princeton 1948, 189, 155 sg. Il disegno ritenuto un pasticcio e dérivante da due opère del maestro, dovette ispirarsi comunque alla raffigurazione di Tizio del La Perrière. Raggio, O., The Myth of Prometheus, Journal of the Warburg and Courtauld institutes 21 (1958) 44-62. L'iconografia delle opère madrilène di Tiziano fu stabilita da Panofsky, E., Studies in Iconology, New York 1939, 214—216. Kimball, F., Rubens' Prometheus, Burlington Magazine 114 (1952) 66-70. 18 Susinno, F., Le vite depittori messinesi (Messina 1724), (ed. Martineiii, V.), Firenze 1960, 103-106.