Tátrai Vilmos szerk.: A Szépművészeti Múzeum közleményei 92-93.(Budapest, 2000)

TRONCARELLI, FABIO: Ritratti di Guillen Lombardo

RITRATTI DI GUILLEN LOMBARDO Tra i capolavori posseduti dal Szépművészeti Múzeum di Budapest figura un boz­zetto non datato di Van Dyck che rappresenta un giovane, con in mano un lungo rotolo in bianco, davanti ad un sacerdote seduto (fig. 44).' II bozzetto raffigura un personaggio che anche Rubens ha ritratto in uno splendido quadro non datato, evidentemente contemporaneo a quello di Van Dyck, oggi a San Diego (Timken Museum): 2 si tratta di un giovane che ha la stessa età nei due dipinti, un'età che come ha detto Jaffé corrisponde agli „early twenties", (figg. 45-46). 3 * Ringrazio i musei Timken, San Diego, Musée des Beaux-Arts, Bruxelles, e Museum of Fine Arts, Indianapolis che mi hanno permesso di riprodurre le fotografie dei dipinti da loro posseduti. 1 Pigler, A.. Katalog der Galerie Alter Meister I, Budapest 1967, pp. 204-205: Haraszti-Takács. M.. Rubens and His Time, Budapest 1972, n" 16: Larsen. E.,L' opera compléta di Anton van Dyck, 1626-1641, 2, Milano 1980, pp. 85-86, n° 491: Larsen, E., The Paintings of Anthony Van Dyck, Freren 1988. 2. pp. 189-90, n° 496; Müller-Hofstede, J., Neue Beiträge zum Oeuvre Van Dycks, Wallraf-Ricliartz Jahrbuch 48^19 (1987-1988) p. 132. Per i bozzetti di Van Dyck rimandiamo alle Schede del catalogo dell'ultima grande mostra dedicata a quest'autore: Van Dyck, 1599-1641, Koninklijk Museum voor Schone Künsten. Anvers, 15 mai-15 août 1999, a cura di Brown, C. - Vlieghe, H. Antweip 1999, in particolare la III. 1, p. 197 e la 111. 2, p. 211, che presentano molti punti di contatto con il bozzetto di Budapest per l*uso del bianco e marrone. Va ricordato anche il bozzetto per il quadro (oggi perduto) dei rappresentanti della città di Bruxelles, n" 84 del catalogo citato, pp. 288-289, che secondo Larsen è il più vicino al bozzetto di Budapest. 2 Jaffé, M., Rubens, Milano 1989, p. 302, n. 894. Il quadro del Timken Museum potrebbe essere il ritratto posseduto da Rubens, che aveva il n° 129 deH'inventario dei suoi beni redatto dopo la sua morte nel 1640 («Un uomo con l'armatura con una sciarpa rossa»). Lo Jaffé respinge giustamente l'avventata iden­tificazione del personaggio raffigurato col Duca di Mantova Francesco IV Gonzaga sostenuta da Brockwell, M. W., A Newly Discovered Rubens Portrait, The Burlington Magazine 39 (1921) p. 285. Il Duca aveva tratti somatici completamente diversi: Jaffé, M., The Deceased Duke of Mantua, The Burlington Magazine 103 (1961 ) pp. 374—378: si veda a questo proposito anche l'ampia galleria di ritratti della famiglia Gonzaga in / Gonzaga. Moneta, Arte, Storia, a cura di S. Balbi De Caro, Milano 1995. Lo Jaffé ha anche ragione nel considerare il quadro del Timken Museum un'opera non giovanile ma degli anni della maturità: non c'è bisogno tuttavia per questo di collocare il quadro nel 1627. che del resto è proposto in via del tutto ipote­tica. Del quadro esiste una replica più tarda appartenuta alla Clowes Collection di Indianapolis, oggi al Museum of Art della stessa città: Fraser, A. I., A Catalogue of the Clowes Collection. Bulletin of the Indianapolis Museum of Art, n.s. 2 (1973) p. 126 (Fig. 52). Nella Wellesley Collection c'era un disegno derivato dallo stesso quadro (Burchard, L.. A Loan Exhibition of Works by Peter Paul Rubens. London LI 950], pp. 36—37). II disegno è stato riprodotto da Williamson, G. C. Francis Wellesley's Collection of Miniatures and Drawings, III, The Connoisseur, 30 (1919) p. 138 (Fig. 51). 3 Jaffé. M.. The Deceased. .. op. cit. p. 377.

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