Petrovics Elek szerk.: Az Országos Magyar Szépművészeti Múzeum Évkönyvei 6. 1929-1930 (Budapest, 1931)
Péter András: Pietro és Ambrogio Lorenzetti egy elpusztult freskó-ciklusa
PIETRO KS AMBROGIO LORENZETTI EGY ELPUSZTULT FRESKÓ-CIKLUSA I. A «Gommentarii» második részélten Lorenzo Ghiberti megemlékezik Ambrogio LorenzeMinek, az általa oly nagyrabecsült festőnek, a «perfectissimo maestro, liiiomo di grande ingeguo»-nak két művéről, amelyek nem maradlak reánk. «Fece nella facciata dello spedale due storie et furono le prime: Tuna e quando nostra donna nacque, la seconda ([uando ella ando al tempio, molto egregiamente faite».' 1 Ghibertinek czl a megjegyzését röviden ismétli Vasari is Ambrogio Lorenzetti Vitaijában: «Allô Spedale Grande, nella facciata fece in fresco la Nativité di Nostra Donna e quando ella va fra le vergini al tempio)).- Vasari e közlését kiegészíti néhány megjegyzés, amely Pietro «Laurati» életrajzában foglaltatik, akiről a Vite írója nem tudta, hogy Ambrogio fivérével, Pietro Lorenzettivel azonos. Ebben a Vita-ban a következő olvasható : «nel corso della vita sua fu per tutta Toscana chiamato e carezzato, avendolo fatto conoscere primieramente le storie che dipinse a fresco neila Scala, spedale di Siena . . . Perciocche nelle figure che rappresentano la Vergine quando ella saglie i gradi del tempio, accompagnata da Giovacchino e da Anna e ricevuta dal sacerdote, e poi lo Sponsalizio, sono eon bell' ornamento cosi ben panneggiate e ne loro abiti semplicemente avvolte, ch'elle dimostrano nell 1 arie delle teste maesla e nelle disposizione delle figure bellissima maniera)). :i A sienai művészei egy későbbi forrásában, Della Valle leveleiben, szintén történik említés a freskókról és pedig Mancininek egy közlése alapján : «Mancini serive, che questo pittore (t. i. Ambrogio Lorenzetti) opero assai in Siena, sua patria e che egli (Mancini) prima da impararla dal Vasari, riputava di Simone la pittura dal portico dello spedale in cui era lo Sposalizio e Visitazione della Madonna Parti ficio grande e la maestria di questa pittura, dice egli, anco in questi tempi fu riconosciuta ; che per tal rispetto fu copiala da Taddeo di m. Bartolo nel portico del Duomo di Padova e dopo presa quasi del peso dal Pacchiarotti nella confraternita di S. Bernardino di Siena)).' 4 1 Lorenzo Ghiberti: Commentarii. Ed. J. von Schlosser 1.41. 2 Vaóari: Le Vite. Ed. Milanesi. I. 522. : * U. ott 471 -72. * Della Valle : Lettere Sanesi. I. 209.