Török Delma (szerk.): Italia. Episodi mediterranei. Esperienze italiane degli scrittori ungheresi, 1890-1950 (Budapest, 2015)
Interpretazioni - Orsolya Hessky: Artisti ungheresi e l’esperienza del viaggio in Italia
dei suoi alunni come di uno ‘‘stile ungherese romano”. Si trattava di un movimento neoclassico diverso da quello14 che cominciò dopo la prima guerra mondiale e che si potrebbe paragonare con il Novecento italiano. Nel suo articolo soprammenzionato Gerevich scrive che dopo quasi cent’anni la terra italiana e l’esperienza del viaggio in Italia aveva lasciato un’impronta sull’attività di un gruppo di artisti: "Volevano carpire l’essenza, lo spirito dell’arte classica dell’antichità e di quella italiana. Cercavano di mettere la lezione di quell’arte al vantaggio delle loro ambizioni moderne. [...] Non è stata l'archeologia, bensì l’anima immortale della Città Eterna che li ha ispirati.”15 I giovani pittori e scultori arrivati a Roma con la borsa di studio conobbero ogni epoca dell'arte italiana dall’antichità ai movimenti contemporanei e in base alle loro esperienze “crearono un nuovo stile”16. Una delle figure più importanti di questa prima generazione fu István Szőnyi (1894-1960), che era già un’artista quasi maturo quando arrivò a Roma. Dopo la prima guerra mondiale il primo periodo della sua carriera fu segnato dal neoclassicismo. Era più maturo degli altri artisti e trascorse un periodo più breve a Roma, così i suoi quadri furono meno ispirati dal soggiorno in Italia, ciò che si coglie è più l’impressione che sono stati la sua esperienza e il suo talento a incorporarsi nel sistema già esistente. Il soggiorno a Roma aveva influenzato molto di più le opere di quasi tutti gli altri borsisti; questo si nota anche dai soggetti che questi scelsero per i loro quadri. L’altra figura importante del gruppo fu Vilmos Aba Novák ( 1894-1941), che dipingeva il paesaggio e le esperienze acquisite in Italia in modo molto più concreto. Le città medievali sulle colline sono un soggetto frequente dei suoi quadri e disegni. In queste opere non si trattava di raffigurare ciò che si vedeva, sono bensì degli stati d’animo, delle visioni. E interessante paragonare i suoi quadri con i paesaggi di Károly Patkó (I 895-1941) dipinti da un simile o spesso stesso punto di vista. Pál Molnár C. ( 1894-1981 ) fu un’altra figura importante della scuola romana, e anche la sua pittura fu notevolmente influenzata dal soggiorno a Roma. 91