Török Delma (szerk.): Italia. Episodi mediterranei. Esperienze italiane degli scrittori ungheresi, 1890-1950 (Budapest, 2015)

Interpretazioni - László Csorba: Rapporti italo- ungheresi dalla fine dell’Ottocento alla meta del XX. secolo

fondamenta su un piano di cemento. Funziona bene, fino ad oggi non c’è stato alcun problema. Con molta fatica, con straordinari notturni pagati da me, siamo riusciti a portare a termine la costruzione.” Il pubblico veneziano ammirava l'architetto autodidatta, creatore del padiglione che sarebbe stato annoverato tra i capolavori della particolare versione storicizzante dell’arte Liberty ungherese. La sala veneziana che ospitava la sezione dell’arte ungherese esibiva uno stile omogeneo in tutti i dettagli, dalla capriata al pavimento. L’inaugurazione fu un enorme successo. Purtroppo questo capolavoro di arte Liberty di Géza Maróti fu deteriorato gradualmente e inevitabilmente dal clima e le ideologie e i gusti dopo la prima guerra mondiale cambiarono così radicalmente, che il restauro del padiglione, ritenuto un’impresa troppo ardua e costosa, fu eseguito in base ai progetti di Ágoston Benkhard solo nel 1958, quando non poteva più essere rimandato. Un’ulteriore ricostruzione venne avviata aliatine degli anni 1980, sotto la direzione dell’architetto György Csete. Ritornando ai decenni fra le due guerre mondiali la prestigiosa rivista Corvina pubblicata dalla Società Mattia Corvino, con illustri membri della vita politica e delle scienze, pubblicava regolarmente resoconti in lingua italiana sui numerosi gesti reciproci e scambi culturali1 dovuti all'alleanza politica. Segnaliamo qui un altro di questi gesti: nel numero del 19 dicembre 1934 della rivista Magyarország (Ungheria) leggiamo le seguenti righe: “Il conte Domonkos Festetics, proprietario di Csertő ha donato il busto bronzeo di Bonfini, l'insigne storiografo del re Mattia, opera dello scultore Zoltán Farkas alla capitale. La città di Budapest ha donato al governatore la statua, che fu eretta nel territorio contingente l’ingresso principale del 1 Di tutti questi gesti reciproci elenchiamo qui la restituzione all'Ungheria dei codici di Modena, la donazione della colonna di granito proveniente dal Foro Romano, la vetrata eseguita da Miksa Róth e donata a Torino e le statue al generale Garibaldi e al colonnello Alessandro Monti nei giardini del Museo Nazionale a Budapest. 82

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