Török Delma (szerk.): Italia. Episodi mediterranei. Esperienze italiane degli scrittori ungheresi, 1890-1950 (Budapest, 2015)
La citta creata - Ospitalita
Fantasticare sopra un espresso, guardando la piazza e la vita povera e chiassosa delle città italiane di campagna, con l’odore d’olio delle cucine, dove il vento trascina un profumo di putrefazione sonnifero e languido, dove si sente tutto intorno il pettegolo e bleso chiacchiericcio veneziano dei caratteri della Bottega del Caffè di Goldoni. Tutto ciò è un divertimento talmente signorile che se il padrone del caffè se ne rendesse conto, aumenterebbe subito i prezzi a venti volte tanto. | Gyula Szini: I caffè letterari, 1917 Ci sono cose che un straniero non imparerà mai - per esempio che i piselli sono contati con la parola “occhio", i fiori con il “filo”, il bovino con la “testa”. | Sándor Lénárd: Storia romana, 1969 Polizza: Con queste righe prometto a mia moglie di non bere più di mezzo litro di vino al giorno, escluso un giorno al mese, ma anche allora senza ubriacarmi. Mi ubriacherò al massimo una volta ogni sei mesi. | Sándor Weöres, Catania, 24 gennaio 1948 1: CARTOLINA Dl ARTÚR ELEK INVIATA A OSZKÁR GELLÉRT DA BOLOGNA, DATATA SETTEMBRE 1931, MLP 2: MIKLÓS FARKASHÁZY-GERTRÚD DONNER: MERCATO DEL PESCE, 1935, CERAMICA, COLLEZIONE PRIVATA 3: VILMOS ABA-NOVÁK: GIOVANNI ARRABBIATO, 1929, OLIO, COLLEZIONE PRIVATA 4: ANTICO CAFFÈ GRECO, LUOGO D'INCONTRO DEGLI UNGHERESI A ROMA, FOTOGRAFIA: RUDOLF BALOGH, 1910