Török Delma (szerk.): Italia. Episodi mediterranei. Esperienze italiane degli scrittori ungheresi, 1890-1950 (Budapest, 2015)

La citta creata - Ospitalita

Furono i latini ad insegnarci Tenografia". Ogni regione vantava il proprio orgoglio enologico, era fiera del suo vino come della virtù militare o della propria donna. E un'offesa ordinare il vino di Puglia in Friuli o quello di Verona a Roma... “Chianti bianco con le von­gole!” - si scandalizzò il mio cameriere a Firenze - “Non lo permetto!” “C’è una taverna dietro l'Augusteo” - mi dice gentilmente il mio pa­drone di casa a Roma - “solo lì troverà il buon vino pugliese.” “Lei davvero conosce il veronese?” - s’illumina il mio compagno di viag­gio nel treno - “Pochi lo conoscono. E il genio più ignorato!”. | László Cs. Szabó: Patria e mondo, 1942 Che peccato che non riesca parlare con loro, con queste persone gentili. Sorridono se mi rivolgo a loro e gesticolano impulsivamen­te per essere a mia disposizione, in un linguaggio misto di italiano e francese. L’italiano di Firenze è forse ancora più dolce di quello di Napoli! Ma anche se non ci capiamo, quante cose mi dice già il ricco spettacolo di questa vita! Tutto ciò che mi circonda qui rifulge di una vita più leggera, più allegra e più libera. | Milán Füst: Lettera d’Italia, 1924 QUADRI DI GENERE ITALIANI, MNU

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