Hessky Orsolya - Róka Enikő szerk.: Pittori ungheresi in Italia 1800–1900, Aquarelli e disegni dalla raccolta della Galleria Nazionale Ungherese (Galleria Nazionale Ungherese di Budapest 2002/2)

KATALIN SINKÓ Viaggiatori ungheresi in Italia

Katalin Sinkó VIAGGIATORI UNGHERESI IN ITALIA C3ìi abitanti del bacino dei Carpazi e quelli della penisola italiana sono sempre stati legati da vivaci scambi culturali. Questi scambi avvenivano a più livelli ed erano caratterizzati dalla presenza di elementi tradizionali che alla fine del'700 si arricchirono grazie all'interesse verso l'epoca dell'Impero Romano e i tesori archeologici e artistici italiani. Alcuni reperti provenienti dalle antiche città romane erano al centro di leggende già nel Medioevo, altri sono diventati famosi come primi esempi di interesse storico. Così, per esempio, in alcune rovine ritrovate a Szombathely, nel Cinquecento, si pensò di aver trovato il monumento funebre di Ovidio, e i curiosi vennero da tutta Europa a vedere la presunta tomba del poeta romano 1 , (ripr. 1.) Importanti testimonianze di questo interesse basato sulle tradizioni, ma nuovo al tempo stesso, sono, per esempio, gli affreschi commissionati nel 1784 dal vescovo János Szily per la Sala Terrena del suo palazzo a Szombathely, che rappresentano alcuni dei dell'Antichità e rovine dell'età romana, (ripr. 2.) Da giovane Szily era stato allievo del Collegium Germanicum-Hungaricum, e fu in quel periodo che si appassionò ai tesori 1. Benazech, Charles-Legoux, L.: Ungheresi alla tomba di Ovidio, 1800 ca

Next

/
Thumbnails
Contents