Hessky Orsolya - Róka Enikő szerk.: Pittori ungheresi in Italia 1800–1900, Aquarelli e disegni dalla raccolta della Galleria Nazionale Ungherese (Galleria Nazionale Ungherese di Budapest 2002/2)

ORSOLYA HESSKY "Se vuole diventare pittore". Pittori ungheresi in Italia 1800-1900

41. Bambas, Miklos: Gita a Tivoli, 42. Barabás, Miklós: Zampognari di Gampagna, 1835,n.24. 1835, n. 26. di Napoli e fece diversi bozzetti a Pompei e a Ercolano. Voleva tornare a Roma per Pasqua per partecipare alle celebrazioni della Settimana Santa. Prima della sua partenza, però, ebbe un'esperienza che rese indimenticabile il soggiorno italiano di molti pittori dell'epoca.

45 "Verso le cinque andai al ristorante A la ville de Rome, dove ero solito mangiare e dalla cui terrazza mi piaceva guardare il golfo. Verso le sei, appena pagato il pranzo, sentii la scossa di un violento terremoto, con un mormorio profondissimo che veniva da sottoterra, sicché dovetti aggrapparmi al tavolo per rimanere in piedi. Ero di spalle al golfo, e nel primo momento non sapevo cosa potesse succedere, ma vedendo che tutti correvano fuori dal ristorante, sulla terrazza, mi voltai anch'io e vidi che tutto il golfo era illuminato. (...) Mi si aprì una vista che non avrei mai potuto immaginare. Il Vesuvio espulse la cima del cratere che aveva una circonferenza di tre miglia (sulla quale tre giorni prima cuocevamo le uova), e attraverso questo grande buco si alzò una colonna di fuoco, alta più o meno quanto il Vesuvio stesso. Chi oserebbe descrivere o dipingere questa immagine stupenda? Dove apparirebbe nell'immagine quel movimento lento e dignitoso e il continuo cambiamento che accresceva la magnificenza di questo spettacolo e ci evocava un'immagine diversa in tutti i momenti? La velocità smisurata, con cui migliaia di sassi focosi volavano verso l'alto, la forma sempre mutante delle nuvole di fumo, più il continuo mormorio da sottoterra, causato dai grandi sassi gettati su dal cratere - tutto questo si rifletteva nell'acqua del golfo, trasformandola in un mare