Hessky Orsolya - Róka Enikő szerk.: Pittori ungheresi in Italia 1800–1900, Aquarelli e disegni dalla raccolta della Galleria Nazionale Ungherese (Galleria Nazionale Ungherese di Budapest 2002/2)

KATALIN SINKÓ Viaggiatori ungheresi in Italia

storia d'Italia. 47 Molto probahilmente, la fama della tecnica paesaggistica di Markó in Italia era anche dovuta al fatto che, come D'Azeglio, questi univa la tradizione paesaggistica all'introduzione di ambienti italiani, come per far conoscere al paese alcuni aspetti di questo stile. Da questo punto di vista è interessante Topera di Károly Markó junior, eseguita nel 1858, che vale una confessione personale, il cui titolo è Salvator Rosa studia la natura negli Appennini (ripr. 17.) e rappresenta il personaggio mentre conversa amichevolmente con gli abitanti della zona. 48 Era risaputo che, per un periodo abbastanza lungo, Salvator Rosa avesse vissuto tra i brigand della montagna. I quadri di génère con artisti romantici dell'epoca rappresentavano spesso Rosa non soltanto per la sua vita romanzesca, ma anche perché la sua personalità era considerata come l'archetipo delPartista autonomo, del buontempone che vive al di fuori della società. Károly Markó junior che - come Salvator Rosa - era un uomo dal carattere irrequieto, ebbe - come gli altri figli di Markó - rapporti con i garibaldini. 49 Questo suo quadro su Salvator Rosa s'inserisce nella corrente della pittura italiana che rappresentava i letterati e i pittori noti del passato, considerati eroi dalla coscienza nazionale, come Dante, Tasso, Raffaello Michelangelo. 50 Viaggi pittoreschi in Italia Ci vuole una spiegazione per capire perché i pittori ungheresi seguissero un itinerario molto simile per viaggiare in Italia. La prima tappa era a Trieste, poi andavano a Venezia, quindi, dopo aver visitato altre città, rimanevano di solito a Roma o a Firenze. La maggior parte dei pittori, inoltre, visitava anche PItalia del Sud. (ripr. 18­22.) Questa abitudine probabilmente è in relazione con Pitinerario abituale dei borsisti dell'Accademia di Vienna. Dopo il 1819, PAccademia stabili di introdurre delle riforme nei viaggi dei borsisiti. Dopo questa decisione gli artisti arrivati in Italia con una di borsa di studio per perfezionarsi nell'arte, vennero accolti non soltanto a Roma, all'istituto 18. Barabás, Miklós: Ponte Rialto a Venezia, 1834, n. 5.

Next

/
Thumbnails
Contents