Hessky Orsolya - Róka Enikő szerk.: Pittori ungheresi in Italia 1800–1900, Aquarelli e disegni dalla raccolta della Galleria Nazionale Ungherese (Galleria Nazionale Ungherese di Budapest 2002/2)
KATALIN SINKÓ Viaggiatori ungheresi in Italia
Un monografista di Pyrker osserva giustamente che c'è uno stretto rapporto ideale tra la poesia religiosa idillica delle immagini statiche di Pyrker e i quadri con soggetto religioso dei suoi illustratori: Overbeck, Fùhrich e lo stesso Markó. 41 S'inserisce tra queste opere anche il quadro dipinto nel 1847 per la corte viennese, che s'intitola Tramonto nella città di Sarephta (ripr. 15.), e ispirato probabilmente alle poesie di Pyrker. 42 Markó si occupò per decenni di alcuni temi biblici, come il sacrificio di Noè con l'arcobaleno, che cominciò a dipingere su una tela insolitamente grande, e che rimase incompleto. Tra i suoi lavori di ispirazione religiosa il più noto è quello intitolato il battesimo di Cristo nel Giordano, eseguito per il vescovo Zsigmond Deáky, anch'egli poeta che viveva a Lucca. 43 1 rapporti di Markó con i Nazzareni e la sua pittura religiosa, che sono alla base di un quarto della sua opera non sono state ancora analizzate. 44 Dopo il 1832 Markó visse a Roma, poi, dal 1838 a Pisa. (ripr. VI.) Adam Reviczky, prima cancelliere di corte, poi ambasciatore d'Austria a Firenze, aiutò molto il pittore. Tra i suoi mecenati possiamo menzionare Leopoldo II, il granduca toscano, che poi mandò i suoi illustri ospiti nello studio pisano di Markó. Nel 1843, con l'aiuto di Leopoldo II, Markó si stabilì a Firenze, dove fu nominato professore onorario dell'accademia. Tra i suoi allievi ricordiamo il pisano Rimedio Fezzi, con cui nel 1842 Markó dipinse il suo quadro Gesù appare ai suoi che poi vinse diversi premi, il romano Filippo Landesio, i padovani Domenico Bresolino e Serafino de Tivoli e l'architetto Augusto Michele Ferina, la cui perizia nella grafica architettonica fu utile anche a Markó nel 1846, quando partecipò al concorso per la progettazione del parlamento di Pest. Poco dopo Markó venne eletto membro dell'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e dell'Accademia di Belle Arti di Venezia nonché membro dell'Associazione Letteraria di Arezzo. Nel 1840 venne nominato professore all'Accademia di Firenze, i suoi protettori erano i professori della scuola stessa: Benedetto Servitori, Cesare Mussini e Tito Benvenuti. Nel 1840 divenne membro dell'Accademia di Belle Arti di Vienna e dell'Accademia delle Scienze Ungherese. Markó accolse volentieri nel suo atelier i giovani pittori ungheresi. Tra questi ricordiamo Antal Ligeti, aiutato dal conte Gyórgy 15. Markó, Károly sen.: Tramonto sopra la città di Sarephta, 1847 Galleria Nazionale Ungherese