Hessky Orsolya - Róka Enikő szerk.: Pittori ungheresi in Italia 1800–1900, Aquarelli e disegni dalla raccolta della Galleria Nazionale Ungherese (Galleria Nazionale Ungherese di Budapest 2002/2)
KATALIN SINKÓ Viaggiatori ungheresi in Italia
Presto quest'ultimo incontrö il favore di Sándor Rudnay, primate di Esztergom che gli commissionö del lavoro. Ospite assiduo dello studio di Thorvaldsen fu il principe Miklós Esterházy che si recö spesso in Italia per amcchire la sua coUezione. Nel 1817 commissionö a Thorvaldsen le statue Baccante danzante e Amore vincente. Nello studio dello scultore danese, Esterházy conobbe anche Ferenczy che, in base al modello del maestro scolpi il ritratto del principe. Nel 1819 Esterházy portö con sé Ferenczy a Napoli. Forse fu in quell'occasione che Ferenczy cercö e trovö la collezione di piccole statue di bronzo che più tardi fini al Museo di Belle Arti ed il cui pezzo più importante è la statuetta di bronzo raffigurante un guerriero a cavallo che, ultimamente, viene attribuito a Leonardo. Ferenczy conobbe anche Canova, il maestro da lui tanto stimato. All'insaputa di Thorvaldsen, probabilmente su consiglio di Cincinnato Baruzzi, uno degli allievi di Canova, scolpi, nel 1820, una delle sue statue più conosciute: Inizio di bei mestieri - questa statua poi divenne nota corne Pastorella. (ripr. 9.) La statua raffigura la graziosa inventrice del disegno, la pastorella Debutade che, secondo la descrizione della História Naturalis di Plinio (XXXV. 15.), scoprî quest'arte contornando l'ombra del suo amore nella polvere. 21 Ferenczy non si dimentico dell'aiuto del Palatino Giuseppe e, corne già detto, mandö la statua a Buda. Questa fu sistemata nella sala d'ingresso del pianterreno del Castello di Buda, finché, prima del 1846, su ordine del Palatino, venne portata al Museo Nazionale. Come si puö capire dall'esempio di Ferenczy, per gli artisti diretti in Italia furono fondamentali la borsa di studio e l'aiuto degli aristocratici e dei circoli della chiesa. 22 9. Ferenczy, István: Pastorella, 1820-21, Galleria Nazionale Ungherese Gestire la tradizione artistica italiana Anche Josef Daniel Böhm - sempre di origine ungherese - frequentö l'atelier di Thorvaldsen con la borsa di studio dell'Accademia di Vienna: il fatto avvenne, per la prima volta nel 1821-22, con l'aiuto di Moritz Fries e Anton Lamberg. A Roma Böhm