Mitteilungen des Österreichischen Staatsarchivs 35. (1982)

SAPPER, Christian: Die Zahlamtsbücher im Hofkammerarchiv (1542–1825)

520 Literaturberichte zu kühn bezeichnet werden dürfen, obgleich freilich viele Fragen ungelöst bleiben müssen. Das Buch bietet manch willkommene Ergänzung zum bekannten Wiener Sa­gengut, etwa in der Legende des Gazi Dayi Qerkes, dem türkischen Pendant zur berühmten Heidenschußsage. Auch Spuren einer verschollenen Wiener Endschlachtsage tauchen auf; daß diese gerade in einer türkischen Erzählung überliefert sind, deutet auch auf enge Wechselbeziehungen zwischen den beiden entgegengesetzten Kulturen hin. T’s Buch bietet aber nicht nur für Viennensia-Sammler und Sagenforscher Interessantes. Auch Historikern ist eine Auseinandersetzung mit dem hier gebotenen Sagengut zu empfehlen. Sind die Sagen auch keine Geschichtsquellen ersten Ranges, so helfen sie doch, Verständnis für uns fremde Denkformen zu erwerben. Gerade um die so emotional geführten Türkenkriege richtig bewerten zu können, ist für je­den mit diesen Problemen befaßten Historiker die Lektüre trotz einzelner of­fengebliebener Fragen empfehlenswert. Emst Petritsch (Wien) Raffaella Gherardi Potere e costituzione a Vienna fra Sei et Settecento. II „buon or­dine“ di Luigi Ferdinando Marsili (Annali dell’Istituto storico italo germanico, Mono­gráfia 2) Societä editrice ü Mulino, Bologna 1980. Pp. 516. L’autrice, docente di Storia delle dottrine politiche nell’Universitä di Bolo­gna, ha dedicato dieci anni di studi alia preparazione di questo volume: un periodo di tempo che non va certo considerato eccessivo, se si tiene presente la mole di lavoro che é stato necessario svolgere per la stesura dell’opera. Punto di partenza dell’autrice sono stati i numerosissimi manoscritti di Luigi Ferdinando Marsili conservati nella Biblioteca Universitaria di Bologna: una fonte destinata a fomire ancora a lungo dei materiale di grande Interesse, per lo storico ehe abbia il desiderio, e la pazienza, di andarvi ad attingere. L’attenzione deH’autrice era sin dall’inizio orientata alia ricostruzione del pensiero politico di Marsili (la parola „politico“ é qui usata nel suo signifi­cato piü ampio). Si trattava perciö di addentrarsi in un territorio doppia- mente inesplorato: sia perché i manoscritti marsiliani non erano stati ancora oggetto di un’indagine adeguata, sia perché la figura di Marsili era stata, fino ad allora, in prevalenza studiata dagli storici della scienza, non da quelli delle dottrine politiche. Ma il lavoro dell’autrice non si é arrestato nel pur vasto recinto del Marsili politico (che comprende, owiamente, anche le opere a stampa: in modo par- ticolare il monumentale Danubius Pannonico-Mysicus e lo Stato militare dell’Imperio Ottomanno). Spinta da curiositä intellettuale e rigore metodolo- gico, Gh. ha esteso ulteriormente la sua indagine, fino a ricomprendervi: una dettagliata analisi, storica e strutturale, della „Verfassung“ imperiale, tra la fine dei Seicento e i primi anni del secolo successivo; ima documentata ese- gesi delle proposte politiche, e di politica economica in ispecie, di filosofi e funzionari dell’area di lingua tedesca, relative a riforme razionalizzatrici dei meccanismi politico-amministrativi dellTmpero e della sua dinamica econo­mica; infine - sempre in un’ottica tesa a privilegiare la valenza operativa delle dottrine piü che il loro contenuto teoretico —, un confronto ragionato tra

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