Mitteilungen des Österreichischen Staatsarchivs 31. (1978) - Festschrift für Richard Blaas
Francesca MORANDINI: Vienna alia metä del secolo XVTH nella descrizione del manoscritto 684 dell’Archivio di Stato di Firenze
134 Francesca Morandini non solo per la quantitá, ma anche per la raritä. Sua Maesta vi si trattiene bene spesso molte ore essendo curioso dello studio delle cose naturali“31). L’ultima visita dei nostri viaggiatori la fanno al tesoro e alia galleria imperiale. „Si conservano nel tesoro le medaglie, le pietre intagliate, i cammei ed altre cose pre- ziose. II cammeo piú stimabile é quello ehe rappresenta il trionfo d’Augusto dei quale ne paria il marchese Maffei nel suo ,Museo Veronese'32). Egli é presentemente in piú pezzi essendovisi posta a seder sopra inavvertitamente l’imperatrice. La galleria imperiale é ripiena di sceltissimi quadri, gran parte dei quali sono stati barbaramente ta- gliati per accomodarli alie comici." Con questo apprezzamento ehe non torna certo a lode di chi aveva 1’incarico di conservare la galleria imperiale, si chiude la descrizione delle cose d’arte e in un certo senso anche quella del soggiorno a Vienna. „Molte altre cose ri- guardanti la corte si tralasciano di descrivere in questo giornale essendo giä state descritte separatamente in una relazione della medesima corte“33). Seguono le considerazioni conclusive sulla societä o meglio sulla aristocrazia Viennese che i nostri viaggiatori hanno avuto modo di frequentare in questi mesi: „. . . Ci parve questo paese alquanto serio e malinconico, forse perché al nostro arrivo la maggior parte della nobiltä stava in campagna e non ci fu occasione di fare troppe conoscenze, né di scegliere quelle che ci fossero piú gradite. Difficilmente poi pote- vamo accomodarci ad un certo contegno grave ed altiero ehe é proprio della nobiltä austriaca34), tanto dell’uomini, che delle donne e ci pareva molto strano che essendo i sovrani cosi amabili e gentili, lo fussero cosi poco quelli che loro stavano piü appresso. Tutto il divertimento dell’assemblee consisteva nel solo giuoco perché, appena s’era messo il piede in qualche casa, venivano subito presentate delle carte da fare una partita e questa bene spesso con altri uomini; terminata la quale, senza dir parola, ognuno si ritirava. Non é stato possibile in tutto il tempo del nostro soggiorno in questa cittä di sentir pariare nelle pubbliche conversazioni o d’affari di mondo, o di letteratura, o d’altra cosa interessante. Il medesimo accadeva nell’occasione dei gran pranzi dove, o si stava in silenzio o si parlava solamente dei vini, dei cavalli e della caccia. Si fu obbligati percio di frequentare il piú spesso ehe fosse possibile, la casa dell’ambasciator di Napoli, dove öltre al divertimento del gioco, si poteva ricavare qualche profitto dai discorsi della compagnia, ehe vi si radunava, ehe ordinariamente era composta di ministri esteri e di forestieri di condizione." Si conclude con quest’apprezzamento non troppo lusinghiero per la Corte e la aristocrazia di Vienna, il soggiorno dei Corsini e del Pecci in questa cittä; 31) Di questa passione dell’imp era tore per le scienze naturali paria anche Lorenzo Corsini nella sua Descrizione della Corte. 32) Scipione Maffei Museum Veronese. Hoc est antiquorum inscriptionum atque anaglyphorum collectio cui Taurinensis adiungitur et Vindobonensis (Veronae 1749). Il riscontro é stato effettuato sull’esemplare conservato presso la Biblioteca Riccardiana di Firenze. 33) Si tratta della Descrizione fatta al padre da Lorenzo Corsini che abbiamo piú volte citata (v. nota 1). 34) Cfr. quanto serivé il Bartolommeo Corsini il 22 agosto: „Questi signori tedeschi sono poco sociabili e fanno molte poche finezze ai forestieri, con cui sono molto alteri“.