Mitteilungen des Österreichischen Staatsarchivs 31. (1978) - Festschrift für Richard Blaas
Francesca MORANDINI: Vienna alia metä del secolo XVTH nella descrizione del manoscritto 684 dell’Archivio di Stato di Firenze
128 Francesca Morandini „Consiglio Toscano, uomo di molto spirito e talento. Si trovö in coliéra“ - é detto nel diario con una punta di malizia contro la censura d’oltralpe — „perché avendo fatto venire da Firenze i suoi libri, i censori avevano trovato a proposito di arrestargliene una quantitä come cattivi tra i quali anche un Cornelio Tacito. E’ questo un saggio dell’erudizione e buon gusto ehe é a Vienna! Secondo le diverse materie sono diversi i censori dei libri ehe, a loro capriccio si ritengono quelli ehe piú li piacciono, ed in par- ticolare quelli ehe sono all’indice!“ Tra le varie persone incontrate i giorni seguenti viene ricordata particolar- mente la contessa vedova di Conrado Starhemberg (Maria Leopoldine, nata principessa Löwenstein-Wertheim) come ,,signora di gran merito e di infinito spirito“. Sono ben poche le dame della nobiltä Viennese ehe il Pecci e i Cor- sini ricordano per doti intellettuali e di cultura; e anzi nel commento che conclude una certa pagina del diario v’é addirittura un giudizio non molto favorevole per la societä Viennese posta a confronto con quella italiana: ,,la vita ehe si mena a Vienna é unita e regolare e il paese non somministra, come in Italia, cose che meritino osservazione“19). Il diario prosegue: ,,9 luglio. S’andö la mattina a San Carlo chiesa fabbricata per voto di Carlo VI nei borghi. Ella é grande ma di cattiva architettura. Fanno ornamento alia facciata due grandi colonne fatte ad imitazione della colonna traiana di Roma, perché vi é dentro una scala a lumaca, ehe porta in cima ad un campanile e al di fuori vi sono dei bassi rilievi rappresentanti le azioni dell’istesso imperatore.“ Dunque la chiesa non é piaciuta a questi raffinati principi italiani, ehe quello stesso giorbq perö apprezzano il giardino del conte Harrach „illuminato con buonissimo gusto“. Qui essi conoscono il „conte Stadien“ (Karl Anton Graf Stadion-Thannhausen) „destinato auditor di Ruota a Roma“. Il 13 in compagnia dei marchese (Scaramuccia) Visconti, milanese e ciambel- lano di corte, vanno a visitare il campo di Kitsé (Kittsee) vicino a Presburgo. „Comandava questo, consistente in sei reggimenti di cavalleria, il principe Locovitz20) general comandante di tutte le truppe di Ungheria. Era alloggiato nel campo dei principe Esterazi21), che ha in quelle parti delle vastissime tenute, dove fu subito da noi inchinato insieme alia principessa sua consorte. Ci accolse assai gentilmente e ci invitd a pranzo. Fu in questo giomo grandissimo vento, ehe impedi fare i soliti esercizi militari ... Si voleva alia sera restare a Presburg, ma dovendosi passare il Danubio sopra un ponte volante, disse il marchese Visconti che era cosa pericolosa con un vento cosl gagliardo . . .“ Se ne tornano quindi a Vienna e nel viaggio incontrano per la strada 1’impe19) A integrazione di questo giudizio dei Pecci, possiamo citare quanto osserva Lorenzo Corsini nella lettera dei 10 agosto: „. . . il paese contribuisce pochissimo a man- tener vivo qualche studio, mentre non si discorre di altro presentemente ehe di com- media francese e sopratutto di giuoco, passione dominante in questo paese; si da per avvertimento di non estendersi troppo nel discorso di materie erudite, mentre con ciö si entra in saccoccia moltissimo nelle brigate. Il sig. baron Firmian ehe teneva una erudita conversazione, a cui avevamo intenzione di intervenire, é stato consigliato a dimetterla; ciö che egli ha fatto con grandissimo dispiacere“. 20) Feldmarschall Johann Georg Fürst Lobkowitz. 21) Paul Anton Fürst Esterházy.