Mitteilungen des Österreichischen Staatsarchivs 31. (1978) - Festschrift für Richard Blaas
Francesca MORANDINI: Vienna alia metä del secolo XVTH nella descrizione del manoscritto 684 dell’Archivio di Stato di Firenze
124 Francesca Morandini feri a Vienna e vi mori il 18 gennaio 1802. Di qui venne portato a Roma e se- polto in S. Giovanni in Laterano. „Alle ore 12 del 21 giugno“, come é detto nel diario, i principi Bartolommeo e Lorenzo Corsini giungono insieme a Gaetano Pecci a Vienna5). „Era stato preparato il nostro quartiere“, cosi dice il racconto, ,,nel palazzo detto la Melgrum6), dove s’andö a smontare“ e dove essi rimasero tutto il giorno rice- vendo la visita di molti signori toscani fra cui il commendatore Fra Zenobio Ricci7) e il senatore Del Riccio8). I giorni seguenti sono invece dedicati alle visite ai ciambellani di corte Sca- ramuccia Visconti, cavaliere milanese, e conte Khevenhüller9), per i quali i nostri viaggiatori avevano lettere di presentazione scritte a Roma dal cardinale Mario Mellini, allora ambasciatore cesareo presso il Papa, e dal cardinale Alessandro Albani, protettore della nazione germanica. Accompagnati dal nunzio Fabrizio Serbelloni, essi si recano poi a rendere omaggio al conte (Rudolf Josef) Colloredo, vicecancelliere dell’impero; vanno pure dal barone Charles Pfütschner („Fischner“) e dal barone Franz Josef von Toussaint („Tussein“), ministri dell’imperatore per gli affari di Toscana10). Fatte le visite di dovere (é giugno ed evidentemente i ricevimenti veni5) Le 14 lettere che i due Corsini mandano al padre da Vienna, sono autografe come si desume dalia lettera seritta il 10 agosto da Lorenzo nella quale egli si scusa col padre che egli „attribuisca a noia le cassature e il cattivo carattere déllé lettere, provenendo questo dalia fretta con cui voglio scrivere“. Esse sono conservate nel ma- noscritto corsiniano 2497 ter e danno numerose notizie che coincidono e completano quanto serive il Pecci nel diario. Vedi in quella di Bartolommeo di 22 giugno la descri- zione del loro arrivo a Vienna e la descrizione di questo „assai buono appartamento“. 6) Il palazzo detto la „Melgrum“ (Mehlgrube) fu costruito nel 1698 nella piazza „Neuer Markt“. — Per le precisazioni e identificazioni di nomi e localitä ecc. dei testo sono stati usati: Kayserlich- und königlicher . . . Staats- und Standes-Calender (Wien 1754); Constant v. Wurzbach Biographisches Lexikon des Kaiserthums Oesterreich (Wien 1856-1891); Aus der Zeit Maria Theresias. Tagebuch des Fürsten Johann Josef Khevenhüller-Metsch, 1752-1755 (Wien—Leipzig 1910); Geschichte der Stadt Wien, hg. vom Altertumsvereine zu Wien, 5 (Wien 1914); Alfons Lhotsky Die Geschichte der Sammlungen 2 (Festschrift des Kunsthistorischen Museums zur Feier des fünfzigjährigen Bestandes 2/2, Wien 1941-1945); Felix Czeike Das große Groner-Wien-Lexikon (Wien-Zürich-München 1974). 7) Fra Zenobio Ricci, nato a Firenze, cavaliere gerosolimitano, iscritto nel 1751 tra i Patrizi del Quartiere di Santa Croce, fu ciambellano déllé Maestá Imperiali: era figlio del senatore Federico e fratello del senatore Pierfrancesco, membri del Senato dei 48, organo centrale del governo toscano (ASF Archivio della Deputazione sulla Nobilta e Cittadinanza f. VII n. 8): nella Descrizione della Corte di Vienna, il Ricci é definito come persona ,,che non ha talento bastante per rappresentare la Toscana, come invece egli desidererebbe“. ®) Il Senatore Leonardo Filippo del Riccio nominato membro dei Senato nel 1736, nacque a Firenze il 5 luglio 1699 e vi mori il 2 marzo 1772; fu ascritto tra i Patrizi fio- rentini nel 1751 (cfr. ASF Archivio della Deputazione sulla Nobilta toscana f. IV, 1). 9) Lo Obersthofmeister Johann Josef Graf Khevenhüller-Osterwitz, sempre nella Descrizione della Corte sopra citata, é definito dal Corsini come persona che „riseuote l’universale applauso“. 10) Lorenzo Corsini pariando nella Descrizione della corte, del Consiglio dell’Impe-