Mitteilungen des Österreichischen Staatsarchivs 1. (1948)

MAASS, Ferdinand: Vorbereitung und Anfänge des Josefinismus im amtlichen Schriftwechsel des Staatskanzlers Fürsten von Kaunitz-Rittberg mit seinem bevollmächtigten Minister beim Governo generale der österreichischen Lombardei, Karl Grafen von Firmian, 1763 bis 1770

Vorbereitung und Anfänge des Josefinismus 331 zione delle corti si acquistö, e gli svizzeri usano del loro diritto. É troppo verosimile, che seguirä lo stesso anche ora co’ grigioni; ma appunto bisogna attendersi gli ultimi sforzi di Roma in contrario, che per altro s’ impereranno sempre che i grigioni stessi non ci attraversino, e si lascino condurre. In coerenza di queste riflessioni viene monsignore di Como di far presentare a S. Maesta medesima una sua lamentevole supplica, in cui rifrige le decla- mazioni fatte a V. E.,ed a me; quel buon prelato si vuole far canonizare per Santo prima di morire, imperciocché si dimostra accusare un si eminente grado fra i poveri di spirito, che non puö negarsegli la beatitudine. Faro a momenti il mio corrispondente rapporto a S. M., e voglio sperare, che in vista delle luminose ragioni ehe assistono la massima dell’editto, e della nostra determinazione, anzi volontä efficace, di lasciar cadere l’articolo segreto, cosi universalmente impugnato, non si sa perché, conoscerä la M. S. la simplicita, e la bontá somma di un ecclesiastico, il quale piü merita di santificare un eremo, che di governare una diocesi. Ho l’onore di con- fermarmi col solito vero ossequio . . . 15. Kaunitz an Firmian, am 16. Februar 1764. Kaunitz billigt das kluge Verhalten Firmians den Graubündnern gegenüber. Der Grundsatz des römischen Hofes, durch alle möglichen Schwierigkeiten die Gewährung einer Bitte, die man letztlich doch nicht verweigern kann, hinaus­zuschieben, könnte allerdings zur Folge haben, daß die Graubündner die Geduld verlieren und sich selber das bewilligen, was wir ihnen mit der dem Heiligen Stuhl gebührenden Rücksichtnahme verschaffen wollen. Ringrazio V. E. di avermi in una sua de’ 4 andante participata la corsa fatta costi da signore vicario Sprecher per intendersi seco Lei intorno alle dissensioni, che tuttavia continuano fra i signori grigioni, a motivo della rivocazione dei noto editto; e non mi resta che applaudire al savio contegno tenuto dall’E. V. in tale occasione, ed alle molto ben accertate direzioni, colle quali intendeva condursi per procurar di tranquillare gli spiriti, e di sospen- dere le novitä, finattanto che possa ottenersi da Roma il concordato giuris- dizionale. La massima della corte romana di affettare lentezza, e stancheg- giare nelle cose, che negare non puö, ma che non sono di sua soddisfazione, puö far dubitare, che non dia la spinta all’impazienza de’grigioni medesimi per precipitare a far da se, ciö che noi procuriamo che siegua coi dovuti riguardi alia Santa Sede. In tál caso non avremo niente a imparare dalia politica romana; ed io non mi do alcuna pena di sollecitare la risoluzione pontificia, giacché il dimostrarne premura ad altro non servirehbe, che a ritardarla, e difficultarla maggiormente. Dopo di essersi operato quello che conveniva per il decoro del sommo sacerdozio, e dopo avergli posto in veduta le forti ragioni, che devono persuaderlo a sollecitare una condiscenza cosi giusta, cosi legittima, e cosi generalmente praticata, io rimango tran­quillo attendendo quello che succederä, qualunque sia per esserne l’esito. Continui perö V. E. a contener in dovere i signori grigioni per quanto mai

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