Gabler Dénes: Kereskedők Sallában 1. Comenrcianti Di Salla 1. (Zalalövő öröksége 3. Zalalövő, 2005)

COMMERCIANTI DI SALLA Una mérce d'importazione: la terra sigillata L e terre sigillate si ritrovano in molti insediamenti roma­ni, pertanto le possiamo con­siderare tra i ritrovamenti princi­pali deli'archeológia délie province romane. Possiamo chiamare que­sto gruppo di vasellami rossi, lu­centi e ben elaborati anche la por­cellana dei romani: essi furono prodotti per un mezzo millenio dalle officine diverse dell'Italia e délie province dell'Impero Roma­no. Per la superficie lucida e per la decorazione spesso a rilievo rap­presentarono la forma popolare dei vasellami di lusso, dato che imitarono in generale i vasellami di métallo prezioso, che potevano essere acquistati solo da persone facoltose. Il lusso è una categoria sempre mutevole: le terre sigillate aretine decorate a rilievo furono oggetti di lusso nella Pannónia, durante i primi decenni délia storia délia provincia, mentre le terre sigillate del II e III secolo furono già consi­derate merci di massa, e non più rarità. Anche nel caso di questo tipo di ceramica vale il paragone con alcuni prodotti industriali moderni: aU'inizio fu il privilegio di un gruppo o di alcune persone benestanti che stabilivano la moda finché la sua produzione di massa non lo privasse del carattere di sta­tus symbol. Le terre sigillate potevano es­sere relaizzate esclusivamente in argilla di prima qualità, percio fu­rono prodotte solo in determinate officine delllmpero Romano. Es­sendo una merce di ottima qua­lità, valeva la pena di trasportarla anche in province e paesi lontani. Tra le ceramiche - oltre i vasellami da távola - solo le anfore possono essere considerate merci d'impor­tazione, ma queste venivano com­prate per il contenuto (vino, olio, salsa di pesce), e non per se Stes­se. // commercio délie terre sigillate Sin dall'inizio dello studio dél­ie terre sigillate ci si domanda ri­correntemente: corne giungevano questi vasellami ai compratori? Attraverso quante persone pas­sava per le mani la merce, finché

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