Az Egri Múzeum Évkönyve - Annales Musei Agriensis 15. (1977)

Szabó János Győző: Az egyház és a reformáció Egerben (1553–1595)

grazia di tutti quei lamenti e petizioni, con i quali il capitolo tempestava la Cancel­leria di Vienna. Intorno al 1586 anche a Eger si sentiva giá la politica della riconquista catto­lica di Vienna. Dopo la morte di Rueber nel 1584, dirigeva gli affari militari dell'Alta Ungheria un incaricato questore cattolico (poi corne generale effettivo); cioé il superiore di Eger, il conte Eerdinando Nogarola fu cattolico. La madré del conte (Dersfy Orsolya), fu ungherese, mentre il conte fu di origine italiana settentrionale, la madré precisamente fu discendente della prima aristocratica famiglia ungherese ricattolizzata. Nel 1586 il capitolo di Eger pensö che fosse arrivato il momento di far riportare a Eger i suoi béni messi in salvo dai calvinisti nel 1563 a Eperjes. Nel tempo del secondo capitanato di Kristóf Ungnád (1584— 1587), sotto la protezione del castellano allora giá di orientazione ultraconservativa, il cattolicesimo di Eger riceve\a anche vera difesa locale. Dopo la partenza di Paksy (1583) i protestanti di Eger non avevano un capo eccezionalmente erudito, cosi corne neanche dopo la partenza di Bálint Szikszay (fra 1574—79), verosimilmente perció non è restato nessun dato personale dei predicatori e rettori ricordati anonimamente. L'autore di questo saggio soltanto puô supporre, che i dati biografici di Mihály Hevesi, l'arciprete di Borsod e parocco di Miskolc possano adeguarsi anche al suo predicatore, perché è sconosciuto soltanto questo periodo della sua vita (fra 1584—88). Il capitanato dal 1588 di Zsigmond Rákóczi (il trisnonno di Ferenc Rákóczi IT, capo della famosa querra d'indipendenza ungherese del secolo XVIII) ebbe una notevole influenza sulla Riforma. Era un grande difensore del protestantesimo, ma nello stesso tempo era un genio diploma­tico, cosi poteva mantenere un rapporto amichevole anche coi dirigenti della Chiesa cattolica di Eger. Rákóczi (sotto la sua protezione venne pubblicata la prima compléta traduzione della Bibbia, il capolavoro di Gáspár Károli, stampato a Vizsoly) giá anche al tempo del suo capitanato di Szendrő aiutö il vicario del capi­tolo, poi a Eger come castellano aiutö al preposto grande. Ma anche al tempo del suo dominio capito a Eger come capo della scuola protestante un célèbre studioso (Sárközy Dohi Bálint chi era alunno di Rákóczi) e il figlio di un valoroso soldato di Eger (György Sárközy) fu messo a capo della parrocchia protestante. Rákóczi in­vece individuö il nemico nei gesuiti (aveva corne vicini nella provincia di Abony e Széplak dei proprietari gesuiti per grazia reale) mise in galera d'accordo con il gran preposto il padre gesuita pervenuto nel 1587 al capitolo di Eger da Kolozsvár (Undó Márton). 11 padre di difficile carettere fu poi scomunicato, da Szegedy Pál, giudice delPInquisizione, amico di Rákóczi divenuto vescovo (da vicario che era). Peró dal fine 1595, dopo l'intervento della curia romána, Martino Undo ottenne la riabilitazione e tutti gli altri canonici di Eger furono scomunicati. II successore di Zsigmond Rákóczi dal 1591, Bálint Prépostváry, anche lui comandante anche se fervente protestante, politicamente menő abile, venne in con­flitto sia con il capitolo sia con i nobili e i borghesi della città. In una situazione cosi singulare successe per la prima volta nei decenni della Riforma di Eger che il capitolo si trovasse in buon rapporto, quasi amichevole, con i capi protestanti della città e della regioné, e tutti fossero in contrasto con i capi del castello. Il capitolo in questa situazione forzata molto saggiamente considéra adatto questo tipo di comportamento — e si guadagnö la stima di tutti, quando, ponendo l'accento sulla forte minaccia turca, anche i canonici secondo le antiche tradizioni si schierarono accanto aile truppé di fanteria e di cavalleria. Presero parte alla rioccu­pazione délie fortezze di Fülek e di Hatvan nel 1594. 164

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