Alba Regia. Annales Musei Stephani Regis. – Alba Regia. Az István Király Múzeum Évkönyve. 17. 1976 – Szent István Király Múzeum közleményei: C sorozat (1978)

Tanulmányok – Abhandlungen - Brizzi, G.: La "Vittoria Sarmatica" di Constantino e la propaganda Liciniana. p. 59–63.

LA „VITTORIA SARMATICA" DI COSTANTINO Ε LA PROPAGANDA LICINIANA L'anonimo autore, i cui frammenti sono uniti, nel Palinsesto Vaticano, all'opera strorica di Cassio Dione (MÜLLER 1975, IV. 191), ciha conservato il ricordo di un singulare episodio che si sarebbe verificato durante gli ultimi, difficili anni délia coesistenza forzata tra Costantino e Licinio. Secondo la nostra fonte, Licinio avrebbe dato ordine che qualunque esemplare délia moneta d'oro su cui Costantino την των Σαρματών νίκην έτύπωσεν fosse entrato nella sua pars, venisse fuso e destinato εις ετέρας. . . χρήσεις; a chi gli chie­deva le ragioni del suo gesto ουδέ άλλο .... άποκ­ρινόμενος, ή δτι ού βούλεται. .. βάρβαρον έργασ'ίαν. . . άναστρέφεσθαι ( г ). Il ricordo è singulare, come si è detto; le monete dei due Augusti avevano libera circolazione in tutto l'impero. Le emissioni celebrative per la vittoria sui Sarmati comprendono numerosissimi folles di bronzo, emessi da tutte le principali zecche délia pars costan­tiniana, recanti al rovescio la vittoria che avanza verso destra, con trofeo e ramo di palma nelle mani, in atto di calpestare il prigioniero che tenta di rial­zarsi,elaleggendaSARMATIADEVICTA (RIC, VII, passim) ; il solidus délia zecca di Treviri, in cui il motivo propagandistico délia vittoria sui barbari è unito ad altri temi, come quello dei principia iuuentutis{ 2 ), recante al rovescio l'immagine délia Sarmatia che tende la mano in atto di supplica e la leggenda SARMATIA nell'esergo {RIC, VII, 196, nn. 364­364a) ; infine il medaglione che reca al rovescio il principe in veste militare, con il globo nella destra, (1) MÜLLER 1975, IV, 199, fr. 14: δτι Λικίννιος τα χρυσά νομίσματα, εν οίς ο Κωνσταντίνος τήν τών Σαρματών νίκην έτύπωσεν, ού προσεδέχετο άλλ' άναχωνεύων αυτά εις ετέρας μετέφερε χρήσες, ουδέ άλλο τοις περί τοϋτο μεμ­φομένοις άποκρινόμενος, ή οτι ού βούλεται βάρβαρον έργασίαν εν τοις συναλλάγμασί τής έαυτοΰ βασιλείας άν­αστρέφεσθαι. (2) Ο quello del gaudium Romanorum. la lancia rovesciata nella sinistra, il piede sui prigio­niero e la leggenda SARMATIA nell' esergo {RIC, VII, 195,204, 215, ss. nn. 358-361,446, 532). Poichè il nostro autore parla di χρυσά νομίσματα, sembra di poter scartare, per l'identificazione, i folles di bronzo ; canche i medaglioni, troppo rari per poter essere con­siderati νομίσματα in senso pieno. Ma il solidus in questione è un tipo normalissimo nella monetazione costantiniana, e non sembra discostarsi, per carat­teristiche intrinseche, da tutte le altre monete con­simili. Tuttavia non è facile liquidare l'episodio come semplice aneddoto. L'Anonymus post Dionem rivela apparentemente, per quanto concerne i personaggi in questione, una certa simpatia per Licinio, quando pone affettuosamente in bocca al vecchio ufficiale illiriciano, che quasi tutte le altre fonti considerano grossolano e ignorante (Suli infima origine di Licinio e sui pregiudizio contro gli imperátori emersi dalla crisi del III secolo : Eutr. X, 4, 1 ; Epit. de Caes. 41, 9; Anon. Vales. 5, 13; cfr. Andreotti 1959, 980), la citazione di alcuni versi omerici appropriati alia sua condizione senile( 3 ); mentre sembra manifestare un certo fastidio per l'atteggiamento irrispettoso di Costantino verso i suoi predecessori sui trono impe­riale( 4 ). Malgrado l'accenno( 5 ), del resto generico, (3) MULLER 1976, IV, 199, fr. 14,2: δτι Κρίσπου του υίοϋ Κωνσταντίνου μεγάλαι έφάνησαν άνδραγαθίαι, και πολ­λάκις Λικίννιος ύπ'αύτοΰ ηττηθείς, άχθόμενος τα 'Ομηρ­ικά (Η, 8, 102) ταϋτα ελ,εγεν έπη. "Ω γέρον, ή μάλα δή σε νέοι τείρουσι μαχηταί· σή τε βίη λέλυται, χαλεπδν δέ σε γήρας ίκάνει. (4) Ibid., fr. 15,2: δτι Κωνσταντίνος τα τών πρότερον βε­βασιλευκότων έργα καλύψαι θέλων, τούτων τάς άρετάς έπωνύμοις τισίν έκφαυλίζειν έσπούδαζεν. τον μεν γαρ Όκτα­βιανόν Αυγουστον κόσμον τύχης έκάλει, τον δε Τραϊανόν βοτανήν τοίκου, Άδριανόν δέ έργαλεΐον ζωγραφικον, Μάρ­κον δέ καταγέλαστον, Σεβηρον.*** (5) Ibid., 198, fr. 13,1: ό Διοκλητιανός, τα τότε σεβόμενα θεία μαρτυρόμενος... 59

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