Levéltári Közlemények, 76. (2005)

Levéltári Közlemények, 76. (2005) 2. - FORRÁSOK - Kruppa Tamás: Okmányok és iratok a tizenöt éves háború időszakából, 1594–1597 / 51–92. o.

Források Sonno governate da Merni 49 bassa chi é lochotenente di Kaiul bassa 50 nelle sopra­dette galere sonno 600 gianizeri é non piu con espreso commandamento, scrito di manó del Gran Turcho, per detto Merni bassa che niesun modo non molesti le cose di christiani ma che stia in pace per non provocare ancho per maré alli chris­tiani per haver senza questo purtroppo per via di terra delli nemici. Cossi al Sat­hergi bassa il detto Gran Turcho, espresamente ha commandato col Katahumai 51 che é seritura serita di sua manó, che menő egli vengha con li christianni sul fatto di arme, ne che le citta loro espugni, ma che solamente stia álla difessa delli confi­ni, et questo l'ha intesso al divano grandé del Gran Turcho dalli proprii Turchi, cossi il medesimo ho intesso da molti merchanti christianni, et questo nasce della loro poche forze, che veggono havere et manco unione non vi é siche ogni uno disse, che questo anno non facendo gli christiani qualche gran progresso come ogni occasione di faré che per tempó prochurino far la pace. Sotto li XIIIIL detto venne uno ciaus in poste mandato dal Sathergi bassa, con nova di solicitar il Gran Turcho si párta perche haveva intesso che l'exercito christiano era in grandissimo numero, et che a Buda si aprosimava. E pero, che non voleva seguitare il suo viag­gio avanti, perche li spahoglani e gianizeri non lo obedivano, i quali sonno di­venuti insolentissimi. Nondimeno é opinione che il Gran Turcho non andara álla guerra. Perche non ha con che, ne la sua madre lo lassia, dicendoli; figliolo mio, che sebene li christianni occuparanno quello che posiedi in Európa vi resta l'Asia a me basta che voi siate sanno, figliolo mio non hai visto, come l'anno passato vi hanno voluto dare nelle manó di christianni, quando che hai havuto molto magio­ri forze di quelo che hóra sonno. E pero, non li lassia partire. Intanto chi a Cons­tantinopoli porta cativa nova, subbito quel tale é butato in maré, afine che non si publichino nela corte si impaurischi, la quale é molto diferente da quelle delli sua (!) passati antecessori. E cosa certa che l'anno passato il Gran Turcho nel conflito perse grandissimo tesoro li sui cavali camele e muli, quasi quasi tutti sono periti. Anche é sparsa fáma che gli spahi vengono di Asia non é punto verő, li quali per esser stati l'anno passato spogliati dalle loro sostanze, per la fuga che havevano fatto nel giornno della bataglia col abandonare la persona del signore loro, punto non obedischon­no al suo commandamento, non si churando che li privi del timaro cio delli entra­te loro. In Constantinopoli é nova che li tartari vengono, et per traghetarli sonno parti­te da Constantinopoli tre galere, che egli vidde la loro partenza. Ma é opinion ge­nerálé, che non sonno per venire ma solamente levano la fáma per teror delli ch­ristianni. Sotto 23 detto mi ritrovar con Martino vicicapitano di Bihach il quale alli christiani desidera ogni bene. II quale voleva venir in qua mecho, ma non ha pot­uto spedirsi, come apare per letera che ha scrito a Turri István e a Busar Petar. Questo medesimo vicicapitano e ciaus Hibrahim bassa, et ha da entrata da 20 mila aspri l'anno, fu fatto Turcho per forza é domesticho di cassa di Hibrahim et intra in sua camera, al quale Nicolo detto ha domandato. Se il Gran Turcho andara álla guerra, dice di non, perche non ha cavali, camelli ne mulli, e perche 1'anno passa­49 Merni pasa Ibrahim pasa nagyvezír apja volt. 50 Halil kapudán pasáról, azaz flottaparancsnokról van szó, aki 1595 óta töltötte be ezt a tisztséget. 51 Hatt-i hümájun, szultáni parancslevél, amelyen szerepel a szultán saját kezű megjegyzése. 88

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