Folia archeologica 3-4.
Pásztoryné Alcsuti Katalin: Giovanni Cornaro pecsétgyűrűje
C. PÁSZTORY-ALCSUTI: L'ANELLO-SIGILLO DI GIOVANNI CORNARO 277 sura cmm. 1-2, la minima larghezza del cerchio, di rimpetto alla testa è di cmm. 0-4, mentre la larghezza massima, ai due lati della testa di cmm. 0-6. La grossezza del cerchio non misura che circa cmm. 0-03 e finalmente la grossezza della testa non interamente cmm. 0-1. Questo nostro anello appartenne alla collezione del collettore ungherese, Niccolò Jankovich e capitò al Museo Nazionale, quando, nel 1832, quella collezione fu comprata dallo Stato per quel Museo, ora Museo Storico. Il suo numero d' inventario è Ann. Jank. 101. L'inventario latino della collezione Jankovich (ora nel Museo Storico) non ci dà, nè il luogo dove fu trovato l'anello, nè qualche altro dato sulla sua provenienza. Vi aggiunge solo che «questo Cornarius è stato o un medico, ovvero un doge di Venezia del secolo XVI.» 1 Giovanni Cornaro fu doge tra il 1709 e il 22. Per quanto al medicio menzionato nell' inventario della collezione Jankovich, egli non può essere altro che Hagenbutt, detto Cornarius, il quale, nel Cinquecento passò due anni nella città ungherese di Nagyszombat ed il quale divenne poi professore nell' Università di Vienna. 2 L' anello parve però, tanto alla sua forma, quanto al tipo delle lettere dell'iscrizione, molto anteriore. Bisogna aggiungere che i dati di quell'inventario sono sempre molto dubbiosi. Abbiamo dunque cominciato a cercare, chi fosse stato il proprietario dell'anello? Il risultato delle nostre ricerche fu, già nel principio, inaspettatamente grande: Il direttore generale, del Museo Storico, il conte dott. István Zichy 3 trovò un dato, riguardante Giovanni Cornaro nella 5 a edizione dell'opera di Pompeo Molmenti, La storia di Venezia nella vita privata. 4 1 «Hic Cornarius aut medicus aut vero Venetorum princeps seculo 16 t o fuerat». 2 G. Magyary-Kossa: Magyar orvosi emlékek. (Memorie mediche ungheresi), Budapest, 1931. III. pag. 182. 3 Mi sia permesso di esprimergli i 'miei più sentiti ringraziamenti per aver avviato le mie ricerche in una buona direzione. Esprimo inoltre la mia gratitudine sincera al Signor Giulio Lorenzetti, direttore dei Civici Musei d'Arte a Venezia, parimente al dott. Pietro Zorzanello, bibliotecario della Biblioteca Nazionale di San Marco in Venezia, i quali hanno avuto la squisita gentilezza di procurarmi i dati, più preziosi per me. Devo anche porgere i miei ringraziamenti a due dei miei colleghi: al libero docente dott. Dénes Bartha, il quale assunse il lavoro faticoso, ma importantissimo di leggere i testi medioevali italiani e latini manoscritti, ed al dott. Lajos Huszár, il quale mi cercò delle analogie in Italia. 4 Bergamo, 1910. I. pag. 447. Il Molmenti scrive al luogo menzionato : «... nel 1276 circa una bellissima giovanetta patrizia, Tommasina Morosini, dava la mano di sposa al figlio di Andrea IL, re di Ungheria, di nome Stefano, ch'era stato cacciato dal regno. Tommasina ebbe un figliuolo chiamato, come l'avo, Andrea, il quale seppe far valere i suoi diritti, e nel 1290 salì al trono, facendo ricondurre (c'era forse stata una volta, prima, con suo marito) con gran pompa in Ungheria la madre, che volle compagna nel governo. Nel 1291, il Maggior Consiglio deliberava di far accompagnare la Regina (era soltanto la madre del re), oltre che da una ambasciata, dal nobile Giovanni Cornaro, procurator di San Marco ...» Ma quel Giovanni Cornaro sparisce nella 7 a edizione dell'opera menzionata del Molmenti, 5 probabilmente perchè l'autore non vide sufficientemente documentati i suoi nessi con Tommasina Morosini. Per mezzo delle mie investigazioni riguardanti i nessi esistenti tra Giovanni Cornaro e Tommasina Morosini, sono riuscita a sapere i dati seguenti: Tommasina discende dal ramo di famiglia «della Sbarra» della famiglia Morosini. 6 Suo nonno fu il doge Marino Morosini, suo padre Michele (Michiel) Morosini e sua madre Agnese Cornaro. Dal loro matrimonio nacque, oltre a Tommasina, anche Albertino Morosini. Il padre di Agnese Cornaro fu Andrea Cornaro, mentre suo fratello (figlio dello stesso Andrea) fu il soprammentovato Giovanni Cornaro, 7 e così quel Giovanni Cornaro lo zio materno di Tommasina Morosini. Ho trovato, nelle fonti, da me consultate, i dati seguenti su Giovanni Cornaro: Era «senatore cospicuo», il quale, «nel 1238, fu Ambasciatore in Roma a Papa Gregorio IX per le cose de' Genovesi, coi quali si concluse tregua, indi fu Ambasciatore a Federico II Imperatore.» 8 Prende parte, nel 1274, come 5 1927. I. pag. 476. 6 Marco Barbaro, Genealogia delle famiglie patrizie. Manoscritto della Biblioteca Nazionale di S. Marco a Venezia. 7 G. A. Capellari, Campidoglio Veneto. Manoscritto della Biblioteca Nazionale di S. Marco in Venezia. 8 Capellari, Op. cit. Nell' opera di D. Casimiro Freschot: La Nobiltà Veneta (Venezia, 1707. pag. 104.), si tratta anche di questi fatti, ma le sue ambasciate dal papa e dall' imperatore sono menzionate in un ruolo inverso, anzi ci figura, invece di Gregorio IX, erroneamente Gregorio Vili.