Leo Santifaller: Ergänzungsband 2/1. Festschrift zur Feier des 200 jährigen Bestandes des HHStA 2 Bände (1949)
IV. Quellen und Quellenkunde - 45. Caterina Santoro (Milano): Gli atti delle delegazioni milanesi a Vienna degli anni 179296
744 Gli atti delle delegazioni milanesi a Vienna degli anni 1792—96. Von Caterina Santoro (Milano). Caduta Milano al principio del Cinquecento sotto il dominio straniero e considerata terra di conquista, dalia quale ogni governatore cercava di trarre le maggiori entrate possibili, si trovó il Comune costretto ad inviare continue ambascerie alia Corte per ottenere qualche annullamento o diminuzione delle tasse ehe gli venivano con ritmo sempre crescente imposte e per difendere, in generale, gli interessi della cittä. Comincia cosi nell’Archivio Storico Civico coi 1516 la serie regolare degli atti di questi rappresentanti, ehe ebbero il titolo o di Oratori o di Ambasciatori o di Agenti e da ultimo di Deputati. Essa arriva sino al 1796, cioé termina con il passaggio della Lombardia alia Francia ed occupa ben 58 cartelle. Si tratta di atti ehe hanno molta importanza per la storia politica ed economica del ducato di Milano, ma che possono anche fornire notizie di un certo interessé per le corti da cui provengono. In considerazione appunto di questa importanza nel 1806 Angelo Salomoni, che era stato incaricato di riordinare il nostro Archivio, pensö di dare notizia per le stampe di tutte le ambascerie di cui era riuscito a mettere insieme gli atti*), ma, quantunque il suo lavoro comprenda nel titolo gli anni 1500—1796, in realta egli si arresta al 1790 e si limita a dare solo una sommarissima notizia di due Delegati che furono inviati a Vienna, l’uno nel 1792 e l’altro nel 1794, perché, egli dice, non ne trovo gli atti. Invece, como giä dissi, la nostra serie arriva al 1796 e per i summenzionati due Delegati si hanno ben 10 cartelle, sulla cui consistenza credo sia utile dare qualche notizia a completa- mento di quelle date dal Salomoni. Nel 1790, alia morte di Giuseppe II, l’imperatore Leopoldo II con dispaccio del 6 maggio aveva invitato tutte le provincie della Lombardia Austriaca a riunirsi e a mandare due o tre delegati a Vienna per fargli conoscere le loro richieste. Furono scelti tre rappresentanti, ehe restarono nella capitale sino ai primi del 1791, riuscendo ad ottenere tutto quanto a nome delle provincie avevano richiesto e, fra l’altro, il ripristino della Congregazione dello Stato ehe era stata abolita nel 1786. Nell’aprile dello stesso 1791 la Congregazione, subito adunatasi, decise di inviare un suo deputato fisso a Vienna, ehe durasse in carica due anni e stabili anche le modalita con cui dovesse essere eletto dalle sei cittä componenti la Congregazione e il trattamento da concedergli. Fattasi la votazione a scrutinio secreto, fu scelto il march. Aimo Visconti, uno dei tre deputati dell’anno precedente, ma poiché egli rifiutö per motivi di salute, si procedette ad altra votazione e si prescelse il conte don Alfonso Castiglioni, persona assai stimata, decurione e ciambellano 2). Fu dato incarico in Vienna al barone de Solignac di allestire e ammobigliare 1’alloggio per il nuovo deputato e dalia dettagliata distinta ehe pervenne alia Congregazione risulta che esso fu fissato al n. 883 della Grünanger Gasse e che importo la somma di fiorini 6.101, 27. Dali’8 agosto ha inizio cosi il carteggio tra il Castiglioni e il Vicario di Provvisione, quale q A. Salomoni, Memorie storico-diplomatiche degli ambasciatori, incaricati d'affari, corrispondenti e delegati che la citta di Milano inviö a diversi suoi principi dal 1500 al 1796, Milano, Tip. Pulini, 1806. s) Era figlio dei conte Ottavio e di donna Teresa Verri,