VJESNIK 19. (ZAGREB, 1917.)

Strana - Sveska 1. i 2. - 28

28 fù contermata unanimamente la massima suespressa, e fù estesa la carta qui annessa*) in questa data a providenza della quiete delle Popo­iazioni, che fù pubblicata in Serviano. I Confîhanti Albanesi, e Bosnesi si avevano in tutto questo tempo colle più calde preghiere esibite le loro persone, e tutti i viveri occor­renti al bisogno contro i Francesi, e qualunque altra potenza, che volesse occuppare la Provincia, ritrovandosi contenu per il loro be­nessere dello stato Politico, nel quale si ritrovavammo. Lo stesso Vla­dika aveva ail' Estraordinario esibiti Cinquecento Montenegrini alla diffesa della Città, offerta generosamente Politica e insidiosa. Qvelli, a quali furono fatte coteste esibizioni, risposero sempre, che la Provincia se ne valerebbe al bisogno. Coteste voci andate fuori si magnificarono oltremodo, cosicchè si credeva, che le Bocche avessero da 30.000 uo­mini armati a diffesa, e che la bocca del Canale fosse stata posta in diffesa con cannoni, e fortificazioni insormontabili. Giunse in questo tempo da Venezia il Co. Nicolö Bisanti da Cat­taro, il quale rappresentö la di lui partenza come effetto di una risso­luzione di quattro ore da lui fatta, ed eseguita, vedendo, che in due mesi di tempo non si erano pubblicati i Capitoli della Pace tra Cesare, e i Francesi. Diceva, che Venezia era sacrificata, che 1' Imperatore avrebbe la Dalmazia, lo stato Veneto di Terraferma, e forse Venezia, e il Milanese ; e che era pubblica una risposta di un' Uffiziale Francese in Venezia data ad una Dama, che lo ricercava del destino de' Vene­ziani, esser desso lo spoglio a Francesi, la Terra all' Imperatore, e le Lagrime ai Veneti. Aggiungeva esser i Generali Francesi trà loro ini­mici, e specialmente di Bonaparte, detratto Baraguay d' Hilliers, in modo che il General in Capo dovette dar la marcia alia Divisione del Gener. Victor per Ancona, onde non venisse alle mani con altra Divi­sione Francese com mandata dal Gener. Augerau. Rappresentava esser' inevitabile un Massacro in Venezia, scopo del quale sarebbero stati i Municipalisti, tra quali dipingeva esservi diciotto, venti ragiratori immo­rali, dieci galantuomini onesti, e di talento, e tient' altri buona gente, senza talenti, e buona solo da essere ragirata, cosicche gl' immorali venti Municipalisti eran certi di aver sempre la preponderanza negli affari. Diceva, che la formazione della Municipalité fosse stata fatta in questo modo : dai dieciotto venti ragiratori sopraddetti erano stati dati in nota tutti gli altri Municipalisti al Ministro Francese, il quale diede i nomi al Maggior Consiglio, onde le persone fossero precettate ad assumer l'incarico; che a lui stesso era stato propposto di esser uno del numero, come a qualche altro, ma che avendo data una negativa, il mandato d'ordine alle persone di dover' assumere 1' incarico fù esteso d' allora in poi in pena della vita; lo che se fosse stato fatto arrivare a lui in quatr' ore di tempo non lo si avrebbe ritrovato in Venezia. *) Tog priloga nema u rukopisu.

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