VJESNIK 19. (ZAGREB, 1917.)

Strana - Sveska 1. i 2. - 27

Dalla meta di Giugno s' incominciö a sentire 1' occupazione dell' Istria, che si andava facendo dalle truppe Imperiali, che dippoi si este­sero ad invadere la Dalmazia, nella quale Provincia i Popoli Montan i facevano de' saccheggi, delle uccisioni, come pure in qualche città gli abitanti commisero delle violenze, derubbamenti, e assassini, cosicchè alcuna di esse fù forzata d'innalzare le insegne cešaree, e Zara a guar­darsi come in istato d' assedio, e a ricoverare varie famiglie, ch' emi­gravano dalle altre città. Una tale anarchia fece, che le città maritime di cotesta Provincia disposte ad unirsi a Venezia pensassero seriamente a salvarsi collo spedire deputati ai Commandanti Imperiali, e col dis­porsi ad assoggettarsi a Cesare corne Rè di Ungaria, .giacchè si faceva dagli Austriaci circolare un Manifesto ennunciante per causa principale dell' occuppazione della Provincia gli antichi incontenstabili Diritti del loro Sovrano. Giunsero in tali circostanze a Zara due Commissari da Venezia, i quali sebbene Nazionali furono consigliati a non ismontare per non esservi sicurezza per essi. Sembra, che la Municipalità di Ve­nezia abbia cercato d' invitare a se la Nazione Dalmatina nel momento il più sfavorevole all' intento. Dove vi si ricercava la maggiore soleci­tudine, della forza, e la più fina destrezza, a dessa impiegato la tar­danza, la debolezza, e nessuna condotta in un tempo, che abbandonata dalla Terraferma Veneta, altro non le restava, onde significar qualche cosa, che 1' Istria, la Dalmazia, la Veneta Albania ed il Levante, pro­vincie che le davano per mare la forza, il commerzio, ed abbondanza di .porti neccessari, e nemiche che fossero, 1' avrebbero chiusa nelle sue Lagune. Alli 22. di Giugno radunatosi il Congresso alio Scoglio della Ma­donna dello Scalpello dirimpetto Perasto, fù dallo stesso stabilita la spedizione di tre Barche per Dalmazia, e sino a Trieste, onde poter avère le nuove di Venezia averate, e i fatti che succèdevano in detta­glio. A questo effetto ogni Communità sborsö trenta Tallari, e le barche furono spedite due, o tre giorni dopo con lettere per Zara, ed altri luoghi di Dalmazia per que Bocchesi, che colà si ritrovavano, e per altre persone saggie, onde avère solecitamente dei lumi sugli affari di quella Provincia, e di Venecia. Fù anco ricomfermata con uniformità di voto la unione a Venezia quallora questa si fosse unita colla Veneta Terraferma, e ristabilita nella integralità del suo Stato qualunque fosse per essere il sistema del suo Governo, e quando fosse per restare iso­lata, e sciolta dalla Teraferma, fù preso con voto pur unanime di de­dicare la Provincia a S. M. il Rè di Ungheria previa la conferma di tutti i Privilegi. L' una, o 1' altra di queste due cose non si doveva effettuare se non dopo una vera certezza del destino di Venezia; e perciö la Provincia si doveva intanto governare da se sola senza por­tarsi a precipitate rissoluzioni. Vi fù un' altro Congresso ai 27., in cui

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