VJESTNIK 6. (ZAGREB, 1904)

Strana - 109

109 paesi, e confini a primauera se introducesse un essercito di diece, ouer dodici milla soldati, tutti quelli, che hanno cognitione del paese, tengono per certo che uolontariamente, senza sparger sangue, si conquistarla tutta la Bosnia, et 1*essercito se accrescerla delle genti paesane sino alli 20. m. et con un poco di forza si penetraria anco pur assai dentro nel Regno d'Ungaria, essendo tutti quei populi desiderosi di ribellarsi dal Turco, et massime al presente, che tutti questi confini sono sforniti per le guere di Persia : Et questo poco di esercito facil cosa .sarà di congregarlo, dache intendo che hora nello stato Ecclesiastico si fanno genti, le quali saria assai meglio di mandarle a quest'impresa, della quale se ne ha uolontaria intentione, e certezza, che mandarle come si dice, à Geneura, che farà grandissima resistentia e sarà gagliardissimamente soccorsa da una parte dalla Francia, Fiandra, et Allemagna. V. S. Illustrissima e Reuerendissima agiuti la bona dispositione di Sua Santa, et con la sua solita prudentia l'essorti à metter in questo per adesso li suoi santissimi pensieri, oerchè con l'aguito del Signor Dio ne seguirà successo felicissimo, assai magiore di quale io scriuo, e de qui potrebbe nascere bel'occasione di far una santa lega, e di metter mano al Thesoro destinato per l'impresa, et acquisto di Terra Santa : Et fatto poi questa Sua Santa, con magior facilità, e con magior terrore del suo nome potrà accampar Geneura, e far ogni altra impresa. Et risoluendosi d'accettar questo secondo mio sicuro partito, bisogna far aggiunger nella sopradetto lettera Ducale, che li Venetiani lassino passar dui barche, una carga di biscotto, e l'altra di formento per conto di Sua Santa, et si potranno mettere in ordine li soldati, et tenerli cosi preparati sino ad altro mio auuiso, e se li paresse anco di procurar il passaggio dalli Venetiani mi rimetto, ouero parendoli di non fidarsi di loro, purché si trouino barche in Ancona, e Fermo, potriano passar il Golfo secretamente, il che si ha da risoluere della, sintanto che io dequà risolui, et acconci, il tutto, che certamente non sparagnare ne à spesa ne à fatica (ancorché li uiaggi à questi tempi per le Austria, Morauia, e Boemia, siano molto faticosi per li suspeti di peste et altri pericoli che si correno) confidando che Sua Santa, hauerà gratioso risguardo alli miei humili servitij et prontezza, alla quale con ogni humiltà scriuo questa mia seconda, siccome serissi già la prima. Et da che io per questo hò da andar à Praga hauendo da levar una mia speditione da quela corte, prego V. S. Illustrisima et Reuerendissima a uolersi degnare di scriuere subito una lettera in mio fauore al Reuerendissimo Monsignor Sega Nuntio Apostolico, accioche me la facci ottener gratis, che non passando cinquanta fiorini con una minima sua parola io subbito l'ottenirò, et gli ne hauerò perpetuo obligo, e sarà causa di farmi spedir presto. Et per che confido che il tutto sarà guidato, e fatto assai meglio di quel che io scrivo, con questo fine humilmente mi raccomando nella sua bona grafia, et prego dal Signor Dio ogni dessiderata essaltatione e contento. Di Graz a 14. Luglio 1586. D. V. S. Illustrissima et Reuerendissima affetionatissimo et humil. Seruitore pietro Caluuccij. Et acciò che in un subbito si possa uedere et ordinare tutto quello che io di sopra allongo scriuo, et dessidero, lo ridurrò qui sotto in alcuni capi, et : Primo bisogna mandar la mia lettera à Fermo, e far proueder del biscotto, et formento. 2°. bisogna ottenere una lettera Ducale aperta dalli Signori di Venezia, che le gallere non impediscano le dui barche; una carga di biscotto, e l'altra di formento, et accioche non pensino a qualche cosa, la potrà richieder detta lettera a mia instantia, per mostrar di fauorire un suo servitore da Fermo ; 3°. bisogna far consignar a mio fratello • trecento archibusi da rota, trenta da posta, cinqui pezzi d'artegliaria, sei migliara di poluere, e tre di piombo, accioche lo possi far cargar nel primo uiaggio ;