VIESTNIK 9-10. (ZAGREB, 1941.)

Strana - 67

Voglio, et ordino che dalli frutti de luochi de monti di Roma dalli miei eredi usufruttuarij siano sodisfatti li residui delle doti délie mie (si lascia il controscritto vacuo per esser la carta cor­rosa)... e poi de Zuanna, e di tempo in tempo fatte le quietanze nella Cancellaria Civile alla mia eredità, le quali finite a pagare siano riservati tutti li frutti delli sopradetti monti di Roma per li eredi substituti nel secondo testamento. Item lure Legati lascio a Cattarina mia nipote destinata mo­naca in San Nicolo (oltre il terreno assegnatoli nella mia eredità) il terreno posta alii Castelli appresso la casa del signor Capitan Ludovico Tartaglia, del quale possa disponere in vita, e morte a suo piacimento, overo venendo discomprato il denaro resti in suo potere, et arbitrio. Item voglio, et ordino, che à Cattarina sopranominata mia nipote sia dato ogni anno sin che viverà dodici quarte di fermento, dodici barile di vino, e venti ducati di denari per ciaschedun anno per sua commodo mantenimento, et accadendo malatie gli siano anco pagate tutte le spese di medicine, et altro che bisognerà, come pure al tempo della sua morte siano fatte le spese del mor­torio condecenti alia sua conditione. Nel resto di tutti li miei beni mobili, e stabili, ragioni, et attioni in qualsivoglia loco esistenti instituisco mia erede univer­sale usufruttuaria in vita sua la detta Zuanne mia carissima sorella maggiore, con conditione, che volendo goder gli usufrutti sia tenuta doppo l'apertura del présente testamento nel termine di giorni otto di dichiarare in scrittura nell'officio della Cancellaria Civile sotto il présente testamento di contentarsi, che tanto quello gli potesse pervenire dell'eredità paterna resti in beneficio dell'erede, o eredi sostituiti nel secondo mio testamento, potendo perô in tempo della morte oltre tutti li usufrutti ricevuti testare di ducati trecento trentatre che sono il terzo à lei tangente delta dote ma­terna, doveranno esser sotisfatti delle prossime entrate. Item (manca la carta) mia sorella non volesse fare questa dichiaratione allora decada dall'usufrutto di tutti li miei beni,, e subintrino le mie nipoti, corne qui avanti sarà disposto, nel quai caso, per schivar le liti, e disgusti fra lei, e le sue, e mie nipoti, essa detta mia sorella, per tutte quelle razioni, che si possono aspettare, tanto dell'eredità paterna, quanto di dote materna, possa cavar dalla mia eredità il valente di doi mille ducati per quella dote compétente, che concerne al grado e conditione sua, e di quella disponere a suo piacimento, dovendosi esser dati quelli mobili, che

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