Radó Dezső: Parchi e Boschi - La nostra Budapest (Budapest, 1992)

che nel 1514 György Dózsa vi teneva l’accantonamento di comandante. Secondo la cronaca, in seguito all’uscita dei turchi, i dintor- ni devastati furono rimediati dalia popolazione li stabilitási, con l’introduzione dei primi alberi. La contrada, chiamata a quei tempi Bosco della Cittä, venne aggiunta alia cittä di Pest da Leopoldo I. In quei tempi non vi erano soltanto impianti sporadici. Fu nel 1751 che, sull’ordine di Maria Teresia, ebbe inizio il rimboschimento. Per primo vennero piantati salici, poi seguirono le robinie ed i gelsi. Essendo molto frequenti, le robinie vengono certamente considerate nostrane, ma pro- vengono invece dall’America. Furono introdotte da un orticul- tore francese di nome Robin al parco di Versailles. (Di qui il nome botanico Robinia pseudoacacia). Nel nostro paese vennero introdotte durante il 17° e 18° secolo. In quel tempo ebbe inizio la trasformazione in stazione di villeggiatura del Bosco della cittä o Bosco della Nuova Cittä, ambedue i nomi erano usati. Nel 1808 fu il palatino Giuseppe, tramite la Commissione di Abbellimento da lui costituita, a pubblicare un concorso di urbanistica. Venne approvato il progetto di Henrik Nebbien, orticultore di origine francese, consigliere economico, intitola- to II Giardino Pubblico dell’Ungheria e premiato con 200 ducati. Accanto al Bagno Széchenyi, davanti all'uscita della sotterranea, esiste ancora oggi il palazzo piü vecchio de! boschetto, una parte della casa Nebbien. Nella parte sud-orientale del boschetto, tra il Parco della Fondazione Belle Arti ed il Giardino dei Ciechi si trova una famosa lapide. (Jn po’ piti avanti verso Nord, nella tómba giace Jakab Horváth, awocato di Pest, difensore di Ignác Martinovics, il quale offri i suoi beni per scopi di benefidenza, chiedendo di esser seppellito nel boschetto. Fece incidere nella lapide una sola parola: Fűit 1809. La poesia di János Arany, Canto sul Boschetto di Pest, si conclude con la seguen- te strófa: Nella vita mondana pur ottenendo La corona d’alloro della terra e del cielo: Il tuo nome rimane soltanto quello Inciso nella lapide del boschetto: Fuit. Le opere urbanistiche furono concluse nel 1820, perö non si era preparati al mantenimento del gran parco. Nel 1925 é András Fáy a rimproverare a Pest di esser soltanto una cittä dove si negozia e non si prowede alio stabilimento di giardini e parchi (Frammento lettera da Pest). Sollecita a continuare le opere urbanistiche nel Boschetto della cittä. Successivo awenimento importante del Boschetto é l’Esposizione Millennaria. I visitanti vengono trasportati all’i­12

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