Buza Péter: I Ponti sul Danubio - La nostra Budapest (Budapest, 1992)

della prima pietra nel fossato vicino alia testa di ponté di Pest, con la folia in festa ehe faceva ala circondata dalle acque del Danubio. É stato letto e poi collocato nella cavitä della pietra basilare il documento ehe riassumeva gli awenimenti connes- si alia storia della costruzione, vi si é collocata anche qualche moneta d’oro e d’argento e poi si é posta sopra la pietra calcarea di centotrenta quintali ehe si trova ancora la, sotto il muro dei pilastri. In sei anni i lavori sono arrivati al punto ehe nel dicembre poteva attraversare il Danubio su assi di legno prowisori l’esercito ungherese, per essere seguito, nel gennaio dell’anno successivo da quello austriaco : la storia aveva conquistato il Ponte a Catene. Essendo una costruzione anche strategica- mente importantissima, fu in pericolo vitale giá al momento della sua nascita. Prima fu il colonnello austriaco Allnoch a volerlo far saltare in aria per difendere le sue truppe in perico­lo, ma allora le botti di polvere da sparo non danneggiarono gravemente la struttura, pur avendo dilaniato la persona ehe aveva commesso l’attentato. Piü tardi anche il generale un­gherese, Dembiszky pensava di bruciarlo ma per fortuna lo stesso Adam Clark lo aveva dissuaso da quell’idea disperata. Lui stesso smontö le parti in legno e le trasportö lontano lontano verso nord sül Danubio, per ostacolare l’esercito d’intervento austriaco-russo impegnato a raggiungere gli un- gheresi ehe si stavano ritirando dal Castello di Buda. Piü tardi aveva varcato il ponté anche la Corona di Santo Stefano, in fuga, con gli altri simboli dello Stato ungherese. E infine attraversö il Danubio su questo ponté, proprio il giorno della sua inaugurazione, il 20 novembre 1849, anche il comandante in capo dell’Clngheria sconfitta, generale Hay- nau e il commissario deH’imperatore Geringer come tutti coloro ehe potevano essere presenti quel giorno : signori cittadini fedeli alia corte imperiale di Vienna ma anche il popolo ehe aveva liberó passaggio sül ponté fino a mezzanot- te di quel giorno. La sola persona ehe non vi poté mai passare fu proprio colui ehe di piü aveva fatto per la sua realizzazione : il conte István Széchenyi, tenuto in cattivitá domiciliare dagli austriaci, ormai scisso nella sua anima. 1 popoli a cui era toccata una sorté piü felice della nostra potranno capire da storie come questa, cosa significa essere ungheresi in Europa ormai da mille anni... Ma il ponté é veramente meraviglioso ! Nella sua epoca era unó dei ponti piü noti e piü moderni in tutto il mondo. La costruzione era costata sei milioni e duecentoventi mila fiorini Ma é solo una leggenda ehe non hanno la lingua... /> 20

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