Buza Péter: Sorgenti e Fontane - La nostra Budapest (Budapest, 1994)

sono senz’altro le Danaidi. Donne maritocide, condan- nate per sempre a portare acqua con le loro giare senza fondo. La denominazione perö non poteva affermarsi mai in quella piazza. Ultimamente le guide turistiche le chiamano Mereidi, la costruzione é chiamata Fontana déllé Nereidi, mentre all’origine venne chiamata Fonta­na déllé Naiadi. Ce poca differenza: quest’ultima é un sinonimo della fata, quella prima significa le figlie del dió del mare, le quali aiutano i naviganti secondo la mitológia greca. I cittadini dell’epoca potevano godere déllé loro figure come se fossero vive: Fartista mediocre la sua popolarita tra i laici la doveva appunto alia sua incapacitá di adattarsi alia rappresentazione idealizzata richiestaa in quel tempo dagli scultori accademici. La costruzione é stata ritrasferita dalia Liget tér di Kőbánya al suo posto originale, in seguito a un esilio ehe durö tre quarti di secolo. Le statue di calcite molle, logorate fino all’irriconoscibilita, sono state riscolpite da Dezső Győry: la Fontana déllé Nereide, la prima a Fest nel suo genere, sta di nuovo al suo posto originale, dove piú di centocinquanta anni fa cominciö la sua bella camera. Le fate del mare, ecco, sono piti ingegnose nel navigare anche sull’oceano del tempo della semplice pescatrice del Danubio, Fischer Rézi. Lei non riusci a ritrovare il suo posto originale, il Mercato di pesce di un tempo. In seguito a una lunga permanenza nel Népli­get, ora sta in una piazza «aliena», anche se non tanto lontano dal suo luogo di nascita. La pescivendola, chia­mata da tutti Fischer Rézi, all’origine venne alzata vicino alia riva del Danubio, su unó zoccolo prowisto di pom­pa a ruote, il quale sputava l’acqua filtrata del Danubio dalia bocca aperta dei delfini. Il rinnovamento cominciato con Fintenzione di rim- bellire la fontana anche in questo caso risultö un decoro vero e proprio invece della semplice fontana pubblica. La prima venne costrutta ancora nel 1847, nello stesso posto, nel Mercato del pesce, il quale apparteneva alia riva di Pest, come in ogni paese stabilitosi lungo il flume. Giä il semplice parallelepipedo provocö gran sorpresa, non soltanto per la sua buona acqua. Ma perché e’era scritto in tedesco - del resto lingua della conversazione tra la maggior parte dei cittadini di allora - il suo nome: Brunnen. I) quale provocö l’indignazione del grande scrittore Mór Jókai per la sbagliata scelta. La sua osser­34

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