Gál Judit: Adatok a váci ortodox keresztény közösség történetéhez - Váci levéltári füzetek 2. (Vác, 2010)

Név- és helynévmutató

Le famiglie ortodosse di Vác (p. 52; 191) I dati relativi alle famiglie ortodosse di Vác contenuti nei registri ecclesiastici sono stati integrati con altre informazioni ottenute dai documenti archivistici, і censimenti, gli epitaffi, і testamenti ecc. Dati relativi alla parrocchia ortodossa di Vác (p. 108; 237) Nel 1793 morì Nasto Mancuka, lasciando in eredità alla comunità ortodossa di Vác la propria casa sulla piazza principale. Sul retro del terreno fu costruita la chiesa orto­dossa e la canonica tra il 1793 ed il 1795, mentre gli appartamenti dell'edificio sulla piazza venivano affittati. Già nella seconda metà del sec. XIX la comunità ortodossa contava pochi fedeli. La chiesa fu venduta al comune nel 1963 (ora è di proprietà della Provincia di Pest), gli altri beni immobili (edifici, terreni agricoli, ecc.) vennero statalizzati nel 1975. Gli elementi d'arredo della chiesa si sono conservati solo in parte e si trovano ora al Museo Ecclesiastico Serbo di Szentendre. Il cimitero cristiano ortodosso chiamato all'epoca "calvario greco" - benché cata­stalmente tuttora autonomo - faceva parte del cimitero cattolico cosiddetto "mediano" di Vác, smantellato nel 2005-2006. Le pietre tombali, con epitaffi in greco, serbo ed un­gherese, furono quasi totalmente distrutte durante lo smantellamento del cimitero. In quella occasione vennero anche riesumati numerosi resti umani. Le tombe con sepoltura in bare di legno interrate erano tutte orientate in direzione E-O e, secondo la tradizione ortodossa, con la testa del defunto verso ovest. Gli accessori più comu­nemente ritrovati nelle tombe erano rosari, piccoli pendagli (forse crocifissi о meda­glie) appesi al collo, piccole boccette di vetro e monete (queste ultime due categorie di oggetti sono state trovate nelle fosse, fuori dalle bare). I resti dei coniugi Cvian so­no stati posti nelle bare avvolti ciascuno in un camicione bianco, sul torace di Stefan era posto un pesante blocco di ferro ed entrambi avevano un sacchetto di tela bianca appeso al collo, pieno di radici (probabilmente, in origine, semi о piccoli fiori). «N

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