Századok – 1903
Értekezések - ÓVÁRY LIPÓT: Az 1866-iki hadjárat és a magyar emigráczió 16
22 ÓVÁllY LIPÓT. azonban homlokegyenest ellenkeznek az olasz kormányhoz ekkortájt érkezett különféle titkos tudósítások, melyek egészen más világot vetettek a magyarországi helyzetre s a magyar nemzet hangulatára. Ezek közt igen érdekes egy, a velenczei titkos comité részéről Magyarországba menesztett bizalmas ügynök jelentése, mely nem igen volt biztató az olasz kormányra nézve. Az ügynök Deák Ferenczet is meglátogatta, a ki azon kérdésére, vájjon reménli-e. hogy Magyarország egyezkedni fog Ausztriával? azt válaszolá, hogy ő valószínűnek tartja. Azon kérdésére pedig, hogy mit fog ő tanácsolni a magyar nemzetnek, ha Ausztria vissza találja utasítani ultimátumát? azt válaszolá: »azt fogom tanácsolni, hogy várakozzék, mert meg vagyok győződve róla, hogy Ausztria utóvégre kénytelen lesz engedni.« ') ') Cavalletto levele Lamarmorához : Firenze. 18 novembre 1865. Eccellenza, I comitati nazionali interni della Venezia, nell' intendimento di giovare agi' interessi politici del Veneto e dell' Italia, inviarono appositamente a Vienna e a Fest persona sagace e leale con 1' incarieo di riconoscere lo stato delle cose deli' Ungheria, e d' indagare direttamente gli intendimenti di Deák rispetto all' Austria. Il messo compi l'incarico e, testé ritornato, presentó a quei Comitati la inserta relazione, ch'essi ci trasmisero pel ministro dell' interno, accompagnandola con lettera. della quale riporto testualmente i seguenti tratti. — La lettera è in data del 15 novembre. »Eccovi la relazione del messo, quale noi l'abbiamo dalle sue mani, »suffragata da particolari di minor conto, ma che giovarono a trasfon»dere in noi la convinzione che cosi stieno veramente le cose, e che »egli abbia saputo vincere la difficoltà che temevano la maggiore, che »cioè Deák non si aprisse interamente con lui.« »In questa relazione vi hanno alcune cose dure ad udirsi, ma che »noi crediamo vere, interamente vem In una sola cosa le nostre previ»sioni forse s' ingannavano, ed era la seguente : Eichiesto Deák, se egli »veramente sperasse di giungere ad nn accordo definitivo coll' Austria, »rispose non esserne certo, ma perj sperava probabile. Eichiesto qual »contegno consiglierebbe al paese in caso che 1' Austria rifiutasse 1' ulti»mato dell' Ungheria, egli ficcb lo sguardo scrutatore nel viso all' inter»rogatore poi rispose : To non ho mai mentito ; consiglierei al mio paese »di aspettare, tanto sono convinto della necessità in cui versa l'Austria »di venire a tale partito. Questa relazione, come è agevole lo scorgere, »deve essere comunicata riservatamente a chi spetta. Deák stesso fece sentire non rincrescergli punto che le sue parole fossero riferite a Firenze, »mentre gli sarebbe doluto che formassero pascolo del giornalismo, e gli »creassero, forse, qualche imbarazzo nella difficile e delicatissima. situa»zione in cui si trova.*. »Nel lasciarci, il messo insisté granilemente perché noi volessimo »raccomandare a voi, e alla vostra volta insistere presso cui spetta, per »iar parlare la stampa tedesca, A Vienna suggeri il Wanderer, nonchè