László Szederkényi: La partecipazione dei cristiani alla vita politica nell'epoca precostantiniana - Studia Theologica Budapestinensia 33. (2008)

IV. LA PARTECIPAZIONE DEI CRISTIANI ALLA VITA PUBBLICA DAL II. SECOLO FINO ALL'ETÁ DI COSTANTINO - 3. Il problema del culto pagano

Si poteva osservare la presenza dei cristiani in una città se i culti pagani cominciavano a perdere la loro popolarità e i commercianti vendevano incenso e carne in una misura ridotta. L'incenso e la car­ne furono le parti importanti dei sacrifici pagani e accanto alla fabbri- cazione degli idoli assicuravano il benessere di molti cittadini. Il prob­lema apppare già negli Atti degli Apostoli (19, 23-40). Un argentiere di nome Demetrio si senti danneggiato nei propri affari, perché i su- oi prodotti - tempietti d'argento della dea Artemide - non si vende­vano corne prima, perché sotto l'influsso della predicazione e molti dei suoi compagni, si convertivano al cristianesimo e non usavano più i suoi prodotti. Si trattava probabilmente della vendita dei ricordi di viaggio, doni votivi o amuleti176. Col suo commercio di oggetti de- vozionali, Demetrio procurava agli artigiani di Efeso guadagni consi- derevoli. A causa della recessione della congiuntura, Demetrio li puo mobilitare, assieme ai loro operai per procedere contro i cristiani (At 19, 24-25a). Egli collega l'aspetto economico con quello religioso: "Cit­tadini, voi sapete che da questa industria proviene il nostro benessere; ora potete osservare e sentire come questo Paolo ha convinto e sviato una massa di gente, non solo di Efeso, ma si puö dire di tutta 1'Asia, affermando ehe non sono dèi quelli fabbricati da mani d'uomo." All'inizio del II secolo Plinio il Giovane serive nella sua famosa lettera all'imperatore Traiano che nel suo territorio, in Bitinia, il nu­mero dei cristiani aumentava in misura pericolosa: "Di cert' ora risul- ta ehe i templi , già quasi deserti, hanno ripreso ad esser frequenti e ehe i sacri riti, per lungo tempo interrotti, tornano ad essere officiati si ehe un po' dovunque si vendono le carni delle vittime, delle quali finora non vi era ehe qualche rarissimo acquirente. Non è difficile rendersi conto da cio quale numero di persone si pótra recuperare, se sarà data la possibilité di pentimento"177. Anche Tertulliano rafforza 1'esistenza di questo fenomeno. Nell'Apo- logeticum afferma che i cristiani non prendono incenso, non pagano le tasse ai templi pagani e non gli recano doni. Egli riconosce che in tal modo la condizione economica dei pagani è in decadenza178. 176 G. Schneider, Gli Atti degli Apostoli II. Commentario Teologico dei Nuovo testamento V/2, Brescia, 1986, p. 363, nota 17. 177 Epistola X, 96, 10. 178 Cfr. Apologeticum XLII, 7-8. 43

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