László Szederkényi: La partecipazione dei cristiani alla vita politica nell'epoca precostantiniana - Studia Theologica Budapestinensia 33. (2008)

IV. LA PARTECIPAZIONE DEI CRISTIANI ALLA VITA PUBBLICA DAL II. SECOLO FINO ALL'ETÁ DI COSTANTINO - 1. La presenza dei cristiani nelle classi sociali superiori

un padrone cristiano era stato punito da Dio, perché i suoi schiavi avevano adornato le sue porte in occasione di una festa pubblica49. Tra i membri della Chiesa precostantiniana anche i poveri erano pochi. La maggioranza dei fedeli cristiani era composta soprattutto di persone libere ehe possedevano qualche propriété personale come per esempio lavoratori salariati e artigiani50. Le élites imperiali e municipali attiravano maggiormente 1'atten- zione, cosi erano più esposte alie persecuzioni e ai ricatti rispetto al popolino, ehe era oggetto di disprezzo. Le persone della stessa classe consideravano i membri cristiani dei proprio strato traditori della tra- dizione. Essi diventavano agli occhi dei pagani il simbolo di un com- portamento aberrante e insultante verso la comunità civile con il loro rifiuto di seguire i costumi degli antenati. Non si possono dimentica- re gli altri motivi ehe potevano entrare in gioco per la denunzia dei cristiani: rivalité personali (carrière, odi personali, conflitti di interes- si, ragioni economiche). Se qualcuno veniva accusato di cristianesi- mo, anche se i magistrati e i simpatizzanti non desideravano sparge­re sangue, potevano essere costretti da persone influenti, dalla folia anticristiana, o semplicemente volevano compiacere le autorité supe­riori. Dove e'era grande sproporzione numerica tra pagani e cristiani come nelle città più grandi, le persecuzioni erano più acute. Dove i cristiani erano invece in maggioranza, oppure tra i nobili si trovava- no molti cristiani, essi potevano imporre il loro punto di vista ed i magistrati locali erano prudenti nel non voler provocare sommosse. Tuttavia esistevano pagani compiacenti o simpatizzanti a causa dei legami familiari; altri pagani non erano zelanti ed i cristiani stavano attenti a non provocare situazioni spiacevoli51. La maggior parte dei cavalieri era presente nelle curie locali, ma una parte deli 'ordo equester non praticava il servizio civile. Probabil- mente quest'ultimi, che non avevano nessuna carica pubblica, diven­tavano cristiani in più grande misura, poiché - come sappiamo - le cariche pubbliche erano collegate con tante cose anticristiane ehe 49 Cfr. De idololatria XV, 7-8. 50 A. Di Berardino, Obiezione di coscienza e servizio civile nella Chiesa precostantiniana, in: Chiesa e impero. Da Augusto a Giustiniano (a cura di E. dal Covolo e R. Uglione), Biblioteca di Scienze Religiose 170, Roma, 2001, p. 114-115. 51 A. Di Berardino, Obiezione di coscienza e servizio civile nella Chiesa precostantiniana, p. 122. 18

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