Folia Theologica 20. (2009)
Fehér Tivadar: Qohelet 5,17-19
QOHELET 5,17-19 63 rntoi - "non godesse dei suoi beni", benché avesse avuto una lunga vita, ritorna allô stesso DpD, cioé negli inferi, come anche un ricco, sen- za potere godere la sua "porzione" della vita. Qo vorrebbe mostrare che la vita nell'armonia è la conseguenza del consenso di Dio e d'uomo. Dio sta dando i beni. L'uomo deve usarli, prendere la sua parte, e non diventare un servo dei beni terrestri. Questa situazione è 1'ideale. II problema viene, quando Dio ha deciso di non dare la propria porzione. Nell'ambiente tolemaico, Qo ha visto le dure rotture delle vite umane. Egli non puö considerare la causa di tale decisione. Non entra nella domanda: è Dio giusto o no? Nella sua incertezza resta al minimo: l'uomo non capisce i segreti di Dio. Se Lui dà il bene bisogna pren- derlo, se non lo dà restano le tenebre. Alla fine, le ultime domande toc- cano la giustizia di Dio, ma Qo non osa aprire un dibattito su questa terna. II. Qohelet: 1'esegesi di 5,17-19 Queste tre righe sono strettamente collegate con le espressioni se- guenti: ?ru, 7ny, 5?«, nnu», rn, vy, p1?n. Esse indicano la preoccupazione di Qo di spiegare la gioia vera nella vita umana. 5,17. Qo introduce dopo 5,12-16 una nuova unità con l'imperativo run. Questa parola per lui non significa l'inizio di una visione come per la letteratura apocalittica (Dn 8,3.5.15; 10,5; etc.). La rivelazione di Dio in Qo non succede nel sogno, ma nel nrol?, nella realtà della vita terrestre.15 17. iSnjj-Ssi nate nUqVl rrtntfW’Vtotô njy-rçJK ato ')K "ivio—nin h'pbrt torr? oNi^Kn ib-|nr-iiÿK vn vm’m nopp Àbfn-nnn SbinçJ Nel primo senso si sembra ehe Qo vorrebbe aprire un discorso sui beni materiali. Ma questo versetto présenta i suoi pensieri più profonde il vero bene o la tragédia della vita è l'esperienza o mancanza delT- esperienza della gioia. Il bene non è fondato nell'uomo: Dn»a mu ]’« (2,24), ma tutto è nra - "il dono" di Dio (3,13). Qo continua questa linea, ed indica la sua con15 Cf. SCHWIENHORST-SCHÖNBERGER L, Kohelet, 338.