Folia Theologica 18. (2007)

Tamás Tóth: Gábor ed Ádám Patachich e la riforma cattolica in Ungheria L'esempio dell'Arcidiocesi di Kalocsa-Bács (1733-1784)

LA RIFORMA CATTOLICA IN UNGHERIA 293 I successori del Patachich continuarono il lavoro da lui intrapre- so. Le visitazioni divennero sistematiche. È un dato interessante che durante il Settecento si tenne solo un sinodo diocesano (1763).79 II numero delle parrocchie, ed anche il loro fondamento materiale, crebbero costantemente. In seguito fu necessario dividere la diocesi metropolitana in Arcidecanati. Dal 1776, alla rifondazione del Capi- tolo, i 3 Arcidiaconi facevano parte dei Capitolo Metropolitano. Ádám Patachich era vecchio e malato quando ottenne la nomina in quell'anno. Inoltre, fuori dal territorio della sua Arcidiocesi, egli cumulava incarichi importanti, che poteva tuttavia adempiere tran- quillamente, dato che nella sua epoca, non era più necessaria la ma- novra personale dell'Arcivescovo: le organizzazioni diocesane, in- fatti, erano pronte. Di conseguenza a Kalocsa fu nominato il primo vescovo ausiliare e LArcivescovo stesso poté operare a Buda. Du­rante il periodo del secondo Patachich, nel 1777, fu stampato il pri­mo Annuario Arcidiocesano,80 e furono fondate ancora altre dieci parrocchie,81 ma la diocesi "perse" le due parrocchie greco-cattoli- che dei Ruteni, incorporate nella nuova Diocesi di Krizevci nel 1777. Durante il secolo mutarono la composizione etnica, geografica, economica e religiosa della regione. Si formo una multiculturalità originale, della quale ancora oggi rimangono le vestigia. All'inizio dei 1733 1'arcivescovado aveva solo 10 sacerdoti diocesani e 17 par­rocchie.82 Solo una parrocchia (Kalocsa) aveva un viceparroco. Otto 79 KFL I.l.e.E) 10-13. Protocollum Congregationis Generalis Cleri Almae Dio­ecesis Colocensis 1763. Volumi I-IV. I quattro volumi contengono la stessa materia. 80 Calendarium Archi-Dioecesanum Cleri Colocensis, et Bácsiensis Ecclesia­rum Canonice Unitarum ad Annum Jesi Christi MDCCLXXVIl. Pestini 1777. 81 Bácsbokod, Bajmok (Bajmok), Bajsa (Bajsa), Dávod, Felsőszentiván, Ki­shegyes (Mali Idos), Martonos (Martonos), Szenttamás (Srbobran), Tataháza e Temerin (Temerin). 82 Queste parrocchie erano (quelle rette dai francescani in corsivo): Akasztó, Bács (Bác), Baja Illyrica, Baja Hungarica, Bátya, Dunaszentbenedek, Kalo­csa, Fájsz, Hajós, Hercegszántó, Miske, Monostorszeg (Backi Monostor), Sükösd, Szabadka (Subotica), Szond (Sonta) Újvidék (Növi Sad), Zombor (Sombor). MOL C 38 Acta Cassae Parochorum, Archidioecesis Colocensis, N. 1, 1733, foil. 1-5; KFL I.l.a. Generalia de Achidioecesi, Pozsony, 21 otto- bre 1732\ 13 marzo 1733. MOL C 38 Acta Cassae Parochorum, Archidioece­sis Colocensis, N. 1, 1733, fol. 10; Contemporaneamente il Sovrano fu avvi- sato. Ibid. fol. 8s.

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