Folia Theologica 14. (2003)

Katalin Hársfai: Analisi degli elementi principali che configurano la struttura della etica cristiana secondo Agostino nell 'De Moribus'

44 K. HARSFAI L'amore dell'uomo verso Dio è un requisito importante, senza il quale la vita beata non è possibile. Dio, a cui l'uomo deve tendere con il più grande amore, nella trattazione agostiniana viene presen- tato corne Dio Trinità. Dio sempre sta in una certa unità trina, il Pa­dre, il Figlio e lo Spirito Santo: "..deum ergo diligere debemus trinam quandam unitatem, Patrem et filium et spiritum Sanctum"56. Queste tre persone sono un “idipsum esse"57. Allora, queste tre persone sono 1'essere stesso, cioè Agostino in queste parole dichiara la consustan- zialità della Trinità. Per pro vre questa unità, Agostino rimanda a Paolo per mostrare che questa Trinità è uno solo Dio, citando: “Ipsi gloria"58 e porta una citazione del Vecchio testamento che abbia lo stesso senso: "Dominus Deus tuus, Deus unus est"59 (Deut 6,4). Dio- Creatore Dio è il Sommo perché Lui è Creatore del mondo, perché tutto quello ehe c'e nel mondo da Lui, a Lui e per Lui esiste. Agostino esprime questo "Sommo" con le parole di Paolo: "...ex quo omnia, per quem omnia, in quo omnia"60. Allora, Dio viene presentato da Agosti­no come il creatore. Tutta la creazione deve adorare il suo Creatore, perché è Lui: "qui fecit caelum et terram”61 . Tutta la gloria spetta a Dio, aggiunge Paolo: "Ipsi gloria"62. Il contenuto della gloria spiega Agostino cosï: la gloria è una fama eccelente, alta e estesa63 64. Quanto meglio è divulgata: "tanto diligitur et amatur ardentius ”6i. Quanto più si onora e si ama Dio tanto più cresce la beatitudine umana per­ché cresce l'amore di Dio e diventa più perfetta l'unione con Lui cioè la beatitudine65. 56 Ibidem 1,14,24. 57 Ibidem 1,14,24: “...quod nihil aliud dicam esse nisi idipsum esse.” 58 Ibidem 1,16,29. Agostino non dice “a loro” perché vuole dire ehe Dio è uno solo. 59 Ibidem 1,16,29. 60 Ibidem 1,14,24. 61 Ibidem 1,10,16. 62 Ibidem 1,14,24. 63 Ibidem 1,14,24: “Quid ist autem ipsi gloria nisi optima et summa et late patens fama ? Quanto enimmelius atque diffusius diffamatur...” 64 Ibidem 1,14,24. 65 Ibidem 1,14,24.

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