Folia Theologica 14. (2003)
Attila Puskás: Argomento in favore dell'esistenza di Dio nella filosofia di Georg Scherer
132 A. PUSKAS te e valido in sé vuole determinare se stesso sempre in vista di sensi relativi contingenti, non puo sottrarsi né alla tendenza alla defini- tezza né all'esigenza di un senso definitivo. Chi decide contro l'autodeterminazione definitiva, si decide definitivamente e si la- scia guidare costantemente da questa decisione. Astenersi dalla decisione è già una decisione, astenersi dall'autodeterminazione definitiva è già una autodeterminazione definitiva. Chi vuol evitare di determinare sé stesso in vista di un senso definito, ritenuto valido in sé, determina se stesso in vista del poter-far-sempre-anche-altri- menti, in quanto senso ritenuto unicamente valido. L/essere riferito al senso incondizionato insieme con la tendenza della liberté alla definitezza risulta condizione trascendentale inconfutabile di ogni decisione (e agire) perfino di quella dell'astenersi dalla decisione definitiva e dell'identificazione con un senso incondizionato74. A nostro parere, la ragione per cui ci si vuole sottrarre all'auto-determinazione definitiva in vista di un senso incondizionato puö essere öltre il suo egoismo anche la paura di poter perdere definitivamente delle possibilité sensate se si decide definitivamente per un determinato contenuto di senso. Questa paura è senza fondamento, la perdita del poter-far-anche-altrimenti non è vera perdita a condizione ehe il contenuto di senso cui si riferisce l'auto- determinazione definitiva sia non soltanto valido in sè e percio consistente, ma anche autosufficiente. Da un lato, l'uomo è riferito con nécessité trascendentale ad autodeterminarsi definitivamente in vista di un senso definitivo, d'altro lato pero, egli puô determinare sé stesso e decidersi definitivamente nel senso pieno della parola, se 74 La decisione per la possibilité del poter-far-sempre-anche-altrimenti è da distinguere dalla decisione per l’autodeterminazione. Mentre la prima significa che uno non vuole decidersi definitivamente per nessun contenuto di senso incluso perfino il senso incondizionato deli’autodeterminazione, la seconda è una decisione definitiva per un contenuto di senso ritenuto incondizionato, in- fatti per quello dell’autodeterminazione libera. La differenza sta in questo: il primo vuol astenersi da qualsiasi decisione definitiva - e questa è la sua decisione definitiva - e non riconosce nessun contenuto di senso incondizionato - eccetto la possibilité dei poter-far-sempre-anche-altrimenti e in questo il suo egoismo —, chi lotta per l’emancipazione si decide definitivamente per la libera autodeterminazione in quanto un contenuto di senso ritenuto incondizionato. Il primo rifiuta ogni dovere incluso quello morale, chi lotta per l’emancipazione agisce secondo il dovere morale ehe proviene dal senso incondizionato dell’ autodeterminazione.