Folia Theologica 11. (2000)
József Török: Santo Stefano, il primo re D'Ungheria e l'organizzazione della Chiesa Ungherese
144 J. TÖRÖK Il giovane granduca educato da cristiano parlava ancora la lingua délié steppe, e cosi seppe rivolgersi anche a coloro che comprendevano solo questa. Secondo le usanze turco bulgare, ereditate ancora nel corso delle migrazioni per le steppe, la salma di Koppány, che perse la vita nella battaglia decisiva del 997, venne dilaniata dai guerrieri e su ordine del vincitore portata in quattro fortezze del Paese (Veszprém, Győr, Székesfehérvár, Gyulafehérvár) ed inchiodata sulié porte di esse. Questo fatto, dal punto di vista cristiano ritenuto un vilipendio dei cadaveri, secondo la pratica giudiziaria turco bulgara, seritta e non seritta, era una soluzione ammessa in caso di crimini che gridavano vendetta ed era di insegnamento a tutti coloro che mancavano di comprensione. Si deve alla presenza duratura nel Transdanubio di uno o piü vescovi missionari di rito latino se Veszprém pote competere con Esztergom per il primato. Il concilio di Ravenna dei 1001 pose Esztergom a capo della Chiesa ungherese in qualita di mater et caput (madré e capo), ma con- temporaneamente veniva organizzata anche la diocesi di Veszprém.6 II vescovo missionario probabilmente soggiornó di sovente a Veszprém, come dimostra la cappella di San Giorgio costruita nella seconda meta del X secolo. Qualcuno attribuisce alia regina Gisella la fon- dazione del vescovato di Veszprém poiché fu la residenza delle regine; secondo le fonti peró ella “arricchi” soltanto la cattedrale, di cui é patrono l’arcangelo San Michele. La Leggenda Maggiore di Santo Stefano ha cosi immortalato la figura della prima Regina ungherese, incoronata insieme con suo marito o durante la festa di Natale del 1000: “Gisella, incoronata e consacrata regina con il erisma, é stata riconosciuta da Stefano come partner nel govemare. Lei, Gisella, si é dedicata aH’abbellimento delle instituzioni ecclesiasti- che, é stata zelante benefattrice delle comunitá votate al servizio di Dio: le testimonianze concrete di queste sue attivitá sono i calici, le croci, gli ornamenti tessuti e ricamati degli altari. La chiesa del vescovado di Veszprém sin dalla sua costruzione é stata ornata da lei con tutti gli og- getti necessari di oro e di argento e munita di tutto il vestiario”.7 6 Cf. György GYORFFY, Structures ecclésiastiques de la Hongrie médiévale, in: Miscellanea Historiae Ecclesiasticae, V. Colloque de Varsovie, 27-29 octobre 1971, Louvain, 1974, p.159-167. in: Les Hongrois et l’Europe (o.c.), p.257-263. — József GERICS-Erzsébet LADÁNYI, A Szentszék és a Magyar Állam a 11. században (La Santa Sede e lo stato ungherese nel XI. secolo), in: Magyarország és a Szentszék kapcsolatának 1000 éve, (1000 anni di rapport tra l’Ungheria e la Santa Sede), Budapest, 1996, p.9-20. 7 Emericus SZENTPÉTERY, o.c. 10. - Ad consortium vero regni, praecipue